Feltri: «La mentalità della sinistra porta al disprezzo dei poliziotti e alla tutela dei criminali»
Vittorio Feltri lancia un nuovo attacco alla sinistra. O meglio, a quella mentalità di sinistra che porta al disprezzo di chi rischia la pelle. «Ci si domanda», scrive su Libero, «come sia possibile che giovanotti in divisa, robusti e prestanti, siano stati sorpresi e soppressi da un ragazzotto che aveva appena rubato un ciclomotore o uno scooter». La risposta è semplice ed esaustiva. «Il nostro Paese è intriso di cultura di sinistra più propensa a tutelare i criminali che non coloro che li combattono».
Cosicché «gli agenti sono vincolati a rispettare protocolli assurdi che li pongono in condizioni di inferiorità di fronte a qualunque farabutto». Feltri incalza: «Non sono autorizzati a usare le manette se non in casi estremi. Praticamente mai, a meno che non si tratti di portare in galera un cittadino in attesa di giudizio. Basta questo a fotografare l’assurdità dei regolamenti». Che, se violati, «comportano provvedimenti contro i difensori dello Stato». C’ è molto di più – scrive Feltri – che facilita le storture. «Le fondine in dotazione al personale spesso sono difettose, antiquate. Così le armi. I poliziotti sono mal pagati e peggio addestrati. Sono visti persino dai loro superiori quasi quale carne da macello o comunque manovali della legge. Sorvoliamo sui mezzi a disposizione del corpo». L’atto finale di accusa. «Da cinquanta anni e forse più i progressisti gridano ai quattro venti che gli uomini addetti alla difesa dei cittadini siano fascisti e servi del potere quando invece sono costretti a condurre una vita grama. Per di più essi vengono ammazzati e liquidati con una manciata di lenticchie». E nonostante ciò «la gente li guarda dall’ alto in basso quasi fossero esseri inferiori».