Festival Gender a Bologna, la Regione lo finanzia con 100mila euro. Fratelli d’Italia chiede perché

17 Ott 2019 17:27 - di Redazione
Festival Gender

Festival Gender Bender a Bologna: la Regione Emilia Romagna lo finanzia con 100mila euro e Fratelli d’Italia insorge. Il festival Gender Bender andrà in scena dal 23 ottobre al 3 novembre. Il consigliere di Fratelli d’Italia Giancarlo Tagliaferri ha presentato un’interrogazione per sapere “sulla base di quali motivazioni culturali” sia stato deciso il finanziamento.

L’esponente di FdI, infatti, ricorda nell’atto ispettivo che “la manifestazione ideata dall’Arci gay ospiterà pornoattori, performances omosessuali, spettacoli transessuali e propaganda Lgbt”. E aggiunge: “Nelle intenzioni della Giunta questo è il primo esempio dell’applicazione della legge contro l’omotransnegatività tanto voluta dalla maggioranza di sinistra per combattere le discriminazioni?”.

Festival Gender, le performance dal vivo

Tagliaferri sottolinea anche che “il festival, finanziato con denaro pubblico, dovrebbe essere quindi accessibile a tutti. Ma al suo interno sono previste anche iniziative a ‘partecipazione riservata’.  E cita ‘Workshop con adolescenti’ a cura del coreografo Jan Martens. O il Pussy Galore Gender Bender Closing Party con live performance, accessibile solo a tesserati Arcigay/lesbiche. Per questo l’esponente di Fdi chiede se, “date le caratteristiche del festival che pongono un marcato accento su manifestazioni di sesso omosessuale e lesbico, con performances dal vivo di inequivocabile significato, la Regione intenda in futuro finanziare anche altre tipologie di erosparty con i soldi dei contribuenti”.

Festival Gender, la legge contro la omotransnegatività

Tagliaferri accenna al fatto che l’Emilia Romagna ha di recente approvato la legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.  La legge è passata con il sì di Pd, Cinquestelle, Sinistra italiana e Misto (Silvia Prodi e Gian Luca Sassi). No da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Il Forum delle associazioni familiari dell’Emilia Romagna aveva fortemente criticato la legge.  Secondo il Forum con l’introduzione del principio della omotransnegatività, “la semplice affermazione che la pratica dell’utero in affitto è aberrante, o che le coppie omosessuali sono, per loro natura, non fertili, diventa autonomamente un reato. Ci sembra francamente una palese violazione del principio, costituzionalmente garantito, di libera manifestazione del proprio pensiero”.

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