Follia alla stazione Termini: nordafricano prende a sprangate i taxi (video)
Si è avvicinato a un taxi parcheggiato davanti alla stazione Termini e lo ha centrato con una mazza ferrata. Le impressionanti immagini sono state registrate il 7 ottobre scorso, ma sono state diffuse in Rete solo ora. Una sequenza incredibile, come si vede dal video fornito da Roma Today.
L’episodio, avvenuto nella Capitale, davanti alla stazione Termini, è stata ripresa da un gocam installata su un altro taxi. Allertati dagli stessi autisti sul posto sono arrivare le forze dell’ordine. Altro non è stato reso pubblico. Un dato sconfortante, emblematico di una situazione di pericolo all’ordine del giorno.
La denuncia dei tassisti romani
L’ennesima aggressione ai tassisti romani. I sindacati di categoria Fit-CISL lazio, Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Uil Trasporti Lazio e Ati Taxi hanno denunciato una situazione insostenibile. «Il video rappresenta bene la situazione di degrado e pericolo nella quale devono lavorare molti tassisti romani – spiegano le sigle sindacali a RomaToday -. Una situazione assurda che ha portato molti colleghi a rinunciare a mettersi in attesa nell’area dedicata ai taxi di piazza dei Cinquecento. Oramai si respira un’aria di insicurezza. Oltre alle discussioni con gli abusivi, oramai all’ordine del giorno, siamo alle prese anche con questi sbandati. Non ne possiamo più. Questa volta non si è fatto male nessuno grazie alla freddezza dei colleghi, la prossima volta potrebbe finire in altra maniera».
Stazione Termini è una terra di nessuno
Poco più di un mese fa, proprio il Secolo ha dedicato alla stazione Termini un articolo. Una vera e propria terra di nessuno. Un’area nelle mani della delinquenza comune, sia italiana che straniera. Scippi e aggressioni sono all’ordine del giorno. La polizia ferroviaria per il Lazio, a fine agosto, ha controllato 988 persone, effettuato 6 denunce e 4 contravvenzioni in materia ferroviaria e rintracciato un minore, affidato poi al centro di accoglienza per minori.
Roma oggi e non Roma today. Finiamola di alimentare questo suicidio identitario della
nostra lingua e di restituirle la dignità che merita.
Massimo Mattei