Forza Italia tra delusione e malcontento: «Guardiamoci negli occhi, così non si va avanti»

28 Ott 2019 13:39 - di Gianluca Corrente
Forza Italia

Chiaro invece il commento di Osvaldo Napoli: «Parlo di vittoria della destra non per caso. Perché al trionfo della Lega che triplica i voti (anche se cede qualcosa rispetto alle europee), di Fratelli d’Italia che li raddoppia, si associa la nostra sconfitta elettorale. Forza Italia perde il 16-17% dei consensi rispetto alle europee e circa il 40% rispetto alle precedenti regionali». Per questa ragione «ritengo utile suggerire a Berlusconi e ai nostri dirigent di fermarci a riflettere, tutti insieme, senza pregiudizi o preconcetti. Guardiamoci negli occhi, per capire fino in fondo il male oscuro di un declino elettorale che ritengo, prima di tutto, un declino culturale e politico. E riflettere, senza patemi, sulla collocazione strategica di Forza Italia».

«In Umbria – sottolinea Osvaldo Napoli – ha vinto la destra, quella sovranista ed euroscettica. I voti di Forza Italia corrono il rischio di essere residuali. Farsi qualche domanda e trovare, tutti insieme, qualche risposta valida è il minimo sindacale. Se qualcuno fra i nostri dirigenti pensa che con il 5% dei consensi siamo in grado di condizionare forze sovraniste che viaggiano ormai intorno al 45% a livello nazionale, beh, vorrei sentirlo in una sede istituzionale di partito».

È poi la volta di Francesco Giro: «Con il voto in Umbria muore definitivamente il tripolarismo politico dopo solo 6 anni dal suo esordio tumultuoso con l’arrivo in Parlamento del Movimento 5 stelle, oggi ridotto in briciole con appena il 6%. Oggi torna in campo il dualismo storico fra destra e sinistra con una Lega saldamente primo partito nazionale e guida del centrodestra e il Pd dall’altra parte. Ma la vera sorpresa del voto è Giorgia Meloni che nel momento del trionfo della destra di Salvini riesce a imporsi arrivando alla doppia cifra e praticamente raddoppiando i suoi voti rispetto alle politiche di un anno fa. Forza Italia in Umbria non ha mai brillato e chi pronosticava una sua caduta sotto il 3% è stato smentito restando al di sopra del 5%».

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