Il ministro Bonafede revoca il 41 bis a Massimo Carminati. “Non è mafioso” per la Giustizia

26 Ott 2019 15:51 - di Redazione
Carminati

La direzione distrettuale antimafia di Roma e la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo hanno dato parere positivo:  revocato il 41 bis a Massimo Carminati.  Il ministro della Giustizia, il cinquestelle Alfonso Bonafede, ha firmato il decreto di revoca del regime di carcere duro per  Carminati a seguito della sentenza Cassazione che ha fatto cadere l’aggravante di associazione mafiosa.

“Venuto meno il reato di stampo mafioso è inevitabile abbiano revocato il 41bis per Massimo Carminati”. E’ la reazione a caldo dell’avvocato Giosuè Bruno Naso, che ha difeso l’ex Nar nei primi due gradi del processo  ‘Mondo di Mezzo’.  Ha proseguito il legale, ricordando in proposito l’esito del processo di  primo grado, che non riconobbe l’aggravante di mafia. A Carminati pertanto toccò il regime carcerario ordinario, spiega il legale, non il 41 bis. “Perché non era legato alla pericolosità in carcere o a informative della polizia giudiziaria. Anzi, Carminati è un detenuto irreprensibile, non ha mai avuto problemi con la polizia penitenziaria. Per me – conclude Naso – il 41bis è un automatismo assurdo, che spero aboliscano presto e per il quale ultimamente la Corte europea dei diritti dell’uomo ha anche richiamato il nostro Paese”.

Anche Alessandro Diddi, il legale di Salvatore Buzzi, presidente della cooperativa 29 giugno, imputato principale del processo,  ha commentato la decisione e rilanciato: “Hanno tolto il 41 bis a Carminati? La decisione, alla luce della sentenza della Cassazione, era scontata, non mi sorprende. Piuttosto adesso il mio assistito, Salvatore Buzzi, va fatto uscire di galera, gli va immediatamente revocata la misura cautelare in carcere”.

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