Il Pd non vuole sacrificarsi sull’altare della Raggi: “Di Maio non s’illuda, Virginia è un disastro”
L’accordo con il M5S sulla Raggi non s’ha da fare. Il Pd romano non vuole essere travolto dal fallimento della sindaca (o presunta tale). Zingaretti e Di Maio possono fare tutti i giochetti che vogliono, pur di restare al governo. Ma il sacrificio non possono chiederlo a chi sa bene il disastro che la Capitale è costretta a subire a causa dell’incapacità della giunta a cinque stelle.
Sono giorni che i malumori si moltiplicano. Molti i retroscena, «qui rischiamo di soffocare a causa della Raggi». La tensione nel partito è alta, «Di Maio si metta l’anima in pace, Virginia è disastrosa. Peggio di lei nessuno». Avvertimenti che, secondo indiscrezioni, sono lanciati dalle stanze romane.
Allora il capogruppo dem capitolino prende carta e penna e manda una letterina all’inquilina del Campidoglio. Una serie di accuse durissime, che servono a mantenersi distinto e distante da lei. Con buona pace per Giggino.
«Signora sindaca, le scrivo questa nota a seguito del suo appello ai sindacati confederali a essere responsabili sullo sciopero». «In particolare mi ha colpito quella sua frase: bloccare la città non ha alcun senso, i romani non lo meritano. Mi permetta di ricordarle che, solo 24 ore orsono, lei e la sua maggioranza avete deciso di liquidare la società Metropolitane senza aver mai aperto un vero tavolo di confronto con i rappresentati dei lavoratori e con le opposizioni». Il senso è che Roma vive paralizzata a causa della Raggi. E lei non può di certo dare lezioni agli altri.