Il renziano Marattin beccato: vuole schedare gli “odiatori” ma ecco gli insulti che scriveva lui
«Avevano attribuito le ragioni del crollo alla politica di austerità dell’Unione europea. Replicando a quelle affermazioni commisi l’errore di non citarle, ma mi riferivo al fatto che speculare con i morti sotto le macerie per accampare le loro teorie economiche strampalate era una cosa miserabile. Oggi riconfermerei in pieno quel tweet», dice Marattin. Quindi dire alle persone che sono teste di cazzo è un linguaggio elegante. In un’altra occasione aveva dato del «miserabile pagliaccio» a Salvini.
Ad ogni modo Marattin difende la sua proposta di introdurre una carta di identità per i social. Un provvedimento, spiega, che «c’entra relativamente con l’odio in rete. In queste ore si è messa in moto una potente macchina, perché gli interessi in gioco sono grandi, e questi screenshot ne sono la prova. Ma io non mi faccio intimorire».
Secondo il parlamentare renziano «il problema è chi usa i social per manipolare l’opinione pubblica. La mia proposta è qualcosa di simile a uno Spid. Abbiamo competizioni elettorali che sono state distorte dall’uso del web. Parliamo di distorsioni della nostra democrazia, non si capisce perché queste regole debbano valere per tutto tranne che per il web», rimarca l’ex esponente dem.
Il governo odierno definirlo: governo gassoso done il nulla più assoluto ne è protagonista, son fermamente convinto, che è ancora un complimento.