Lamorgese ora si preoccupa dei migranti. Quindi la bozza di Malta era tutta fuffa…

13 Ott 2019 18:27 - di Redazione
Luciana Lamorgese parla di migranti

Luciana Lamorgese ora si dice preoccupata dei migranti. E in un’intervista al Corriere della sera la ministra dell’Interno lancia un appello all’Ue. “Non lasci soli gli stati più esposti” ai flussi migratori.

Ma non era tutto risolto con lo “storico” accordo di Malta? A preoccupare la titolare del Viminale Lamorgese anche la crisi siriana e la minaccia di Erdogan di mandare oltre confine i profughi finora ospitati in Turchia. “L’intensificazione dei flussi migratori che stanno mettendo in crisi i Paesi della frontiera orientale -afferma- richiede un approccio europeo solidale: non possono essere lasciati soli gli Stati più esposti”.

Quanto all’ipotesi che nella Ue stia cambiando qualcosa sottolinea: “Ho registrato un rinnovato clima di solidarietà necessario per una effettiva condivisione del problema. Finora -spiega- l’impegno del nostro Paese su questo fronte e’ stato eccezionale. Adesso solo una risposta coordinata e condivisa a livello europeo può consentire però una strategia efficace”.

Lamorgese: la bozza di Malta può essere un cambio di passo

La ministra ammette che la bozza di Malta rappresenta una mera dichiarazione di intenti, anche se in direzione di un cambio di passo dell’Ue. “L’idea condivisa -spiega- è che un nuovo patto di solidarietà europeo deve nascere dalla consapevolezza che l’Italia e Malta rappresentano i porti di primo approdo per poi raggiungere altri Paesi europei. La bozza di accordo può rappresentare il cambio di passo. È un inizio in direzione di un sistema di gestione più equo e bilanciato. Un percorso complesso, ne sono consapevole, che auspico possa vedere progressivamente coinvolti il maggior numero possibile di partner europei”.

Lamorgese ammette anche che gli sbarchi a settembre si sono intensificati. “Il fenomeno non è assolutamente nuovo. Nel 2018 le persone arrivate con piccole imbarcazioni sono state 5.999, mentre fino ad oggi sono state 6.409. A settembre si è registrato un aumento, ma stiamo risentendo del particolare momento politico che sta attraversando la Tunisia”.

Lamorgese si sofferma poi sui rimpatri: “Una politica migratoria e di asilo efficace richiede una strategia di rimpatri a livello europeo per coloro che non hanno diritto a rimanere, nel rispetto dei diritti umani e del principio di non respingimento. È necessario sottoscrivere nuovi accordi di riammissione e potenziare quelli esistenti”.

Per la ministra infine “è fondamentale proseguire nell’azione di sostegno alla stabilizzazione della Libia”. Si dice quindi disponibile al dialogo con le Ong: “Vorrei avviare un confronto con le Ong impegnate in operazioni di soccorso in mare, partendo dal codice di condotta già sottoscritto al Viminale”.

 

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