M5S, è caos totale. Scoppia la rivolta: «Basta con le decisioni prese nelle ville con piscina sul mare»

Proprio in assemblea Di Maio ha chiesto ai parlamentari la loro opinione sulla linea da tenere in vista delle prossime elezioni. La risposta è stata pressoché la stessa: «Vogliamo che il M5S corra da solo». La scoppola fa male. Le alleanze locali, alla luce della débâcle umbra, non reggono proprio.

Di tutt’altro avviso è il deputato Luigi Gallo: «La strada è quella indicata da Beppe Grillo, continuare il dialogo con le forze politiche del centrosinistra, anche civiche, non create però all’ultimo momento. È l’unica strada percorribile per contrastare la soluzione facile di chi vuole un uomo solo al comando e stuzzica le paure del paese».

E il nodo del capogruppo? Peggio ancora. «Anche in questo caso l’esperimento non ha portato il risultato sperato», la battuta della deputata Rina De Lorenzo. Prosegue, dunque, lo stallo fotografato dalle votazioni delle scorse settimane in cui né Francesco Silvestri né Raffaele Trano hanno conquistato la maggioranza necessaria per sedersi sulla poltrona lasciata vacante da Francesco D’Uva.

Ma non è tutto. Il M5S perde pezzi anche in Sardegna. Passa al Gruppo Misto la consigliera regionale Elena Fancello. In un lungo post su Facebook spiega le ragioni che l’hanno convinta a lasciare il Movimento 5 Stelle. E punta il dito contro Di Maio. «Sono stata destinataria via mail di un diktat del capo politico (ad oggi mai visto e mai sentito) nel quale mi si invitava ad astenermi dal rilasciare qualsiasi tipo di dichiarazione o intervista presso qualsiasi media. Pena l’adozione di provvedimenti disciplinari. Sono stata convocata da un emissario del capo politico (anche lui un perfetto sconosciuto), per sentirmi dire di aspettare che arrivi la sentenza dentro o fuori il Movimento».