Manovra, guerra nel governo. Renzi vuole smantellare quota 100. Nel mirino casa e cellulari
Alla manovra come alla guerra. Distanze incolmabili nel governo. La notte non ha portato consiglio. Anzi ha arrecato solo scompiglio e litigi nella maggioranza Pd M5S. I nodi sulle coperture per la legge di Bilancio rimangono ben stretti. Pd e Italia Viva sono l’uno contro l’altro armati su un muccho di provvedimenti. Quota 10, cuneo fiscale, in primis. Ma è anche bagarre sull’imposta per le sim degli smartphone. Al Mef la questione cellulari, riporta il Messaggero, è ancora al centro dei conti e delle analisi dei tecnici del Tesoro. I cinque Stelle con il vicemninistro Castelli sono sulle batticate, mentre il ministro Gualtieri medita la stangata sui telefonini. Al momento non ‘ha esclusa. Si tratterebbe di un aggravio di circa 6-10 euro per ogni dipendente. L’imposta riguarderà gli abbonamenti businees e aziendali. Nel corso della giornata verrà deciso qualcosa. Forse.
Manovra, Pd e m5S divisi su tutto
Il problema delle coperture. Al momento il governo pensa di risolvere con la lotta all’evasione, con il ricorso al Grande Fratello Fiscale. Ma realisticamente è molto difficile recuperare tre miliardi con la stretta sui controlli o la lotta al contante. Da qui la “pazza idea” di Renzi di smantellare e subito quota 100. Una mossa animata soprattutto dall’antisalvinismo, che potrebbe mettere a rischio i programmi previdenziali di migliaia di italiani. Il ministro del Lavoro Catalfo (M5S) ha già fatto sapere che quota 100 non si tocca. Ma è probaile che ci possa essere un intervento in questo senso con un cambiamento delle tempistiche delle finestre che potrebbe portare ad un risparmio di circa 600 milioni di euro. Su questo fronte oggi sarà battaglia. Si potrebbe tornare all’era Fornero.
E comunque la si metta, sarà una stangata. Il governo del “tassa e ammanetta” non ha altre idee, non ha una visione del Paese. Il governo ha bisogno di un bancomat sicuro. E tra le iptesi al vaglio tornano in aug le tasse sull casa. L’ipotesi di riproporre la revisione degli estimi catastali, la maggioranza e il ministro Roberto Gualtieri, non hanno mai smesso di pensarci. Il trucchetto è semplice: lo si fa passare per semplificazione di Imu e Tasi in un unico tributo e in realtà si avalla un aggravio non indifferente per milioni di proprietari immobiliari.
Alberti,
l’Italia in questo anno arriverà al 136% di deficit. Ma questo governicchio non avrebbe dovuto abbassare il debito pubblico? Pure fantasie erotiche di somari, scarpari et similia con tutto il rispetto dei somari, scarpari et similia.
Sono in molti a non aver ancora compreso su quale ordigno esplosivo il nostro paese sta vivendo.