Manovra, la Ue gela Conte: «La manovra non rispetta i patti sul debito»
La tregua appena cominciata è già finita. Giuseppe Conte dovrà farsene una ragione. La manovra 2020 rischia di nascere orfana. Sabato il premier aveva alzato i toni, ma senza spaventare nessuno. Aveva risposto “no” alla richiesta di un vertice di maggioranza e invece, all’indomani, ha dovuto farne sei: uno con Di Maio al mattino, poi altri nel pomeriggio con ciascuno dei quattro gruppi che sostengono il governo e, in serata, quello finale con tutti. Ma senza cavare un ragno dal buco: nella notte tutto è cambiato e così manette agli evasori, tetto al contante e regime forfettario per le partite Iva restano dossier tuttora privi di certezze. «Non ho subito nessun ricatto, non ho fatto passi indietro, anzi: abbiamo fatto due passi avanti», assicura Conte. Ma è solo un modo per darsi coraggio.
Conte: «Risponderemo a Bruxelles»
Tanto più che ora su Palazzo Chigi incombe la lettera inviata da Bruxelles firma Dombrovskis e Moscovici, rispettivamente vicepresidente e commissario agli Affari economici della Commissione Ue. In soldoni dice che l’Italia «non rispetta il parametro della riduzione del debito nel 2020» e che la richiesta di maggiore flessibilità giunta da Roma sarà «accuratamente valutata» da Bruxelles. Nel frattempo, la Commissione ha chiesto al ministro Gualtieri maggiori dettagli «sulla precisa composizione delle variazioni del saldo strutturale e sugli sviluppi della spesa pubblica». Tradotto, significa fateci sapere cosa volete fare con le risorse derivanti dall’applicazione della flessibilità. «La lettera di Bruxelles non ci preoccupa. L’interlocuzione con l’Ue è doverosa, non ci sottrarremo», fa sapere Conte dall’assemblea di Confesercenti.
Ancora tensioni nella maggioranza sul documento di Bilancio
Ma sa che la lettera dell Commissione riduce ulteriormente i risicati margini di manovra all’interno della maggioranza. Dove non sono certo le tensioni a mancare. Infatti Renzi, mentre pianta la bandierina di Italia Viva sul mancato aumento dell’Iva, fa già capire che il passaggio della manovra in Parlamento non sarà indolore. «Qui si potrà migliorare ancora, specie per i microbalzelli rimasti, dallo zucchero alla casa», annuncia via Fb l’ex-premier. A Renzi replica a distanza il viceministro Misiani: «Chi vuole togliere le micro tasse trovasse le coperture». In mezzo resta Conte: «Chiamerò tutte le forze politiche che sostengono il governo alle loro responsabilità. Mi aspetto – aggiunto il premier – che una forza politica che ha dato un contributo attivo sulla manovra non si smarchi». Esattamente quel che sta avvenendo.