Nardella “regala” Firenze alla star di Lampedusa. E scoppia il caso Richard Gere

12 Ott 2019 18:29 - di Elsa Corsini

Nardella regala Firenze alla star di Lampedusa. E scoppia la polemica. Lunedì 14 ottobre, infatti, Richar Gere riceverà per mano del sindaco Dario Nardella le chiavi delle antiche mura fiorentine. Motivo? «La solidarietà che ha concretamente e pacificamente dimostrato nei confronti di coloro che soffrono. Per il suo impegno trentennale in difesa dei diritti umani fondamentali, della libertà di pensiero e religiosa».

Nardella “regala” Firenze a Richard Gere

Insomma, tappeti rossi della città di Dante per il celebre protagonista di American gigolò che ad agosto si fece immortalare a bordo della Open Arms a largo di Lampedusa. L’iniziativa del successore di Renzi non è andata giù alle opposizioni che annunciano battaglia. I gruppi consiliari del centrodestra e del movimento 5Sstelle, infatti, diserteranno la cerimonia a Palazzo Vecchio in segno di protesta per l’«uso strumentale» di questo riconoscimento da parte del sindaco.

Le opposizioni in rivolta contro il buonismo radical chic

«Così Firenze diventa la capitale del buonismo radical chic – protestano – Gere è uomo apprezzabile per il suo impegno umanitario e attore di livello. Ma è premiato solo per quella sua sceneggiata al fianco di migranti stanchi e imbarazzati a Lampedusa. Gratificati da qualche selfie più che dalla soluzione dei loro problemi».

«Le chiavi della città a Richard Gere sono un gesto da tardiva e demagogica campagna elettorale. Sono una forzatura sovrana contro il parere di quasi tutti i gruppi consiliari – incalza Ubaldo Bocci, ex candidato sindaco del centrodestra. «Mi permetto di dire al sindaco che Firenze non è città chiusa. Anzi è una città del mondo. Ma che le sue chiavi bisogna meritarsele in modo diverso. Con la solidarietà vera, non con i siparietti a telecamere accese».

Una vetrina per Nardella, una marchetta alle Ong

Anche i leghisti sono sul piede di guerra in vista del Consiglio comunale di lunedì prossimo. «Sono arrabbiato e amareggiato per questa iniziativa: una vetrina per Nardella ed una “marchetta” per le Ong, a favore dei trafficanti di esseri umani», ha commentato Federico Bussolin. «Avrei preferito che il ricco Richard Gere donasse le chiavi della sua villa per poter ospitare i clandestini, ma evidentemente tutti i buonisti sono bravi col portafogli altrui». La Lega, conclude il capogruppo del Carroccio, «non si presterà a questo teatro indegno e lascerà l’aula prima della cerimonia. Firenze non è il set di un film e c’è chi soffre davvero, in casa nostra».

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