Ondata di sdegno contro Merlo e la Repubblica per il volgare attacco a Giorgia Meloni
Chissà se Repubblica e Francesco Merlo si sono resi conto della frittata. Mal gliene incolse a quella che un tempo fu superba penna anche del Corriere della Sera. Il mandato a “killerare” Giorgia Meloni si è rivelato un pietoso autogol. Prima la diffamazione volgare, con tanto di bugie attribuite tra virgolette alla presidente di Fratelli d’Italia. Poi, la censura persino sulla lettera inviata dalla Meloni al quotidiano. Di qui, la nostra iniziativa di pubblicarla integralmente sul Secolo d’Italia, per farla condividere dai nostri – tanti – affezionati lettori.
Primo dato: non sappiamo quanta gente abbia letto l’articolo – così si definisce quanto scritto da Merlo anche se è solo una somma di insulti – di Repubblica. La lettera integrale della Meloni ha totalizzato – fonte Google Analytics – la bellezza di centomila visualizzazioni. Ma quel che è ancora più interessante da constatare – seconda notizia che è tutto merito dei lettori – sono le centinaia di commenti, tutti senza censura, seguiti al suo pezzo. Un giornale come il nostro, che pure vanta un pubblico davvero affezionato e sempre più cospicuo come testimoniano tutti i siti che “indagano” sul web, di solito ha qualche decina di commenti agli articoli giudicati più meritevoli dai lettori. Un numero così grande – e ogni giorno si aggiungono altre opinioni alla lettera della Meloni – fa comprendere che Repubblica ha davvero sbagliato bersaglio. E che Francesco Merlo farebbe bene a scusarsi con la leader di Fratelli d’Italia.
Fate solo male al dibattito politico, signori di Repubblica
Perché quando si arriva ad indignare così tante persone, bisogna fermarsi a riflettere e a capire quanto male si può fare al dibattito politico in Italia. Qual è il motivo – oltre l’abituale faziosità che pure non ci scandalizza più – che porta a dileggiare una donna di destra? Il solo fatto che i sondaggi, anche quelli di Repubblica, ne attestino la crescita costante, è motivo sufficiente per linciarla? Il prevedibile risultato delle elezioni umbre può portare ad un attacco preventivo così sconsiderato?
Stanchi di attaccare l’uomo nero, adesso tocca alla donna che guida un popolo orgoglioso, signori di Repubblica? La fine della diaspora a destra comporta inevitabilmente uno stupido antifascismo di ritorno privo di senso? Evidentemente a sinistra sono tornati a tirare le fila quelli della caccia al nemico. Lo stesso Zingaretti – che conoscevamo come persona più composta – ogni giorno tira fuori il vecchio armamentario comunista e arriva a dare dell’ubriacone all’avversario politico, in questo caso Salvini.
Un mare di commenti alla lettera della Meloni sul Secolo d’Italia
Ma dove credete di andare?
La “perda” una domenica con i nostri lettori, Francesco Merlo, li legga i commenti in calce alla lettera di Giorgia Meloni, e magari ne guadagnerà in atteggiamento civile, perché anche Repubblica ha il dovere di rispettare le persone. Oppure ascolti quanto gli ha mandato a dire Nicola Porro. Altrimenti ci sono davvero solo i tribunali a dover sanzionare gli insulti a mezzo stampa di chi dovrebbe informare, commentare, criticare ma mai demonizzare con argomenti fasulli.
Può succedere? Certo che sì, ma quando poi l’ondata di sdegno è quella che si può agevolmente constatare è sufficiente scusarsi. Anche se tacciono le donne di sinistra. Ma nessuno ha il diritto di attaccare persino i sentimenti personali di una leader sempre più popolare e amata. La Meloni andrà comunque avanti a testa alta proprio perché sempre più tanta gente crede a lei e sempre meno a Repubblica.
Ma un individuo simile, come può essere considerato un giornalista?
In quello squallido articolo ha prodotto una narrazione grottesca, piena di falsità, ossessiva, caricaturale, scritta in tono dileggiante e solo con il bieco tentativo, mai riuscito, di diminuire, ferire e rendere ridicola colei che invece è immensa, coraggiosa, intelligente, preparata, coerente, impegnata politicamente e socialmente, chiara, geniale e straordinariamente forte!
Spero, Merlo, che la violenza vile del tuo scritto serva solo, come un’ombra, a definire la tua pochezza e settorialità e ti si ritorca contro come una macchia indelebile!
Penso che a Giorgia sia stato fornito un formidabile assist.fossi in lei raccoglierei le firme in periferia per citare Repubblica per le offese recate a tutti i cittadini che vivono in quei quartieri. Nessuno ha il diritto di disprezzare la gente, c’è modo e modo di trattare alcune tematiche.Oramai li conosciamo bene i cosiddetti uomini di sinistra,stanno chiusi nei loro quartieri borghesi e hanno semplicemente orrore di stare in mezzo alla gente meno fortunata. Salvo fare finta di essere buoni con i poveri migranti vittime di una vera e propria tratta. Vai avanti Giorgia e se i tribunali italiani non ti danno soddisfazione rivolgiti alla Corte Europea. fai un casino mediatico. Un caro abbraccio.
«Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.»
Che tu sia orgogliosa Giorgia della donna forte che sei