Open Arms ci riprova e parte a caccia di clandestini. E ora vedremo che farà il governo
Riecco Open Arms, che ricomincia con le sue solite spedizioni a caccia di clandestini.
Con tanto di comunicato è arrivato il nuovo appuntamento. “Salpiamo. La missione 67 a bordo della Open Arms fa rotta verso il Mediterraneo centrale. Proteggere vite umane in quel mare è la nostra missione. I governi europei guardano verso altri orizzonti, ma i nostri occhi resteranno qui finché ci saranno persone in pericolo”. Lo annuncia la ong Open Arms, che oggi è salpata per fare rotta nel Mediterraneo centrale.
Open Arms sfida la Lamorgese
In pratica si ricomincia con il solito tiremmolla, tollerato del resto persino alle Nazioni Unite. La nave sa già sicuramente dove indirizzare le sue attenzioni e poi farà ritorno verso l’Italia per tentare il nuovo approdo in uno dei nostri porti con il suo carico di disperati. Toccherà stavolta al ministro dell’Interno Lamorgese farsi carico dello spettacolo di chi punterà sull’Italia a tutti i costi, tanto per far capire che è mutato il clima.
L’annuncio non sorprende certamente, ma era atteso da chiunque abbia seguito le ultime vicende. Ma adesso c’è il Pd al governo e per Conte e compagnia non saranno belle giornate. Sicuramente – a meno un clamoroso e immediato cedimento della Lamorgese alla pretese della Ong – registreremo le solite intemerate degli Orfini di turno, gli appelli di Saviano, le urla della Bordini.
Ma l’Italia può permettersi di vivere in una condizione di costante assedio dei propri confini? Già si è visto il bluff del presunto accordo di Malta, chissà che altro dovrà succedere per farci rispettare da un’Europa che continua a voltarci le spalle. La sensazione è che ci dovremmo preparare a vivere un periodo abbastanza turbolento, con l’ala sinistra del governo e le spaccature nei Cinquestelle a tentare di determinare un’inversione di tendenza negativa nelle nostre politiche migratorie. La nuova Italia…