Regimenti: «L’Europa se ne faccia una ragione, l’Italia non deve privarsi dell’ergastolo»
Grida vendetta la sentenza della Grande Camera della Corte Europea dei diritti umani di Strasburgo sull’ergastolo ostativo. Non si placano le polemiche sui giudici di Strasburgo. Veemente l’intervento dell’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti (Identità e Democrazia): «L’Europa, invitando il nostro Paese a modificare l’ergastolo ostativo, che non prevede benefici né sconti di pena per i boss, abbandona l’Italia nella lotta alla mafia».
«La decisione dei giudici di Strasburgo è molto grave perché offre la possibilità a chi è condannato al carcere duro di avanzare ricorsi finora impensabili. Straccia in un colpo solo la nostra legislazione antimafia, mortifica l’impegno di chi lotta ogni giorno contro la criminalità organizzata. Offende la memoria di coloro che, come Falcone e Borsellino e tanti altri eroi, hanno pagato con la vita il loro coraggio». Rincara la dose e chiarisce il suo pensiero la Regimenti: «Ritengo l’ergastolo ostativo come quelli di stampo mafioso. E non vedo perché dovremmo privarci di questo strumento, quando in altri Paesi è perfino prevista la pena di morte. Con questa sentenza europea, avremo meno pentiti e più criminali nelle strade», conclude l’eurodeputata del Carroccio.
Maria Falcone, sorella di Giovanni aveva in precedenza espresso lo stesso parere su La Stampa: «Un Paese – afferma la sorella del magistrato a La Stampa – che ha dovuto fare i conti con una criminalità organizzata che ha caratteristiche di unicità, rispetto alle organizzazioni criminali estere. Dunque – aggiunge – eliminare l’ergastolo ostativo, “significa vanificare la ratio, la finalità della nostra legge”.