Santanchè scatenata da Giletti: «Ignobile il reddito di cittadinanza alla Saraceni» (video)
Daniela Santanchè è furibonda. Il reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni grida vendetta. La polemica e la rabbi non si spengono. A “Non è l’Arena” Giletti tiene alti i riflettori sulla questione che tanta indignazione sta suscitando. Il Reddito di cittadinanza a terroristi e brigatisti è cosa indegna di un Paese civile. La Santanchè, parlamentare di FdI, ospite su la 7 è veemente. La Saraceni «ha fatto in carcere solo 5 anni, una terrorista che voleva sovvertire lo Stato, che oggi prenda la paghetta dello Stato lo trovo ignobile». Vergognoso che non abbia scontato in carcere fino in fondo la sua pena», argomenta Santanchè. Ma ancora più vergognoso è quanto si è appreso: «Mi sembra ignobile che una terrorista che voleva sovvertire lo Stato, che combatteva lo Stato, oggi prenda la paghetta dallo Stato medesimo», ripete e rilancia su Twitter la parlamentare di FdI.
Un video tutto da visionare. La Santanchè chiama in causa anche il fatto che la famiglia della Saracenti è sicuramente una famiglia con possibilità. Il che rende ancora più inverosimile che l’ex brigatista abbia percepito la paghetta di Stato. Luigi Saraceni, il padre, dopo avere fatto il giudice e il parlamentare, ha intrapreso la carriera di avvocato, arrivando a difendere personaggi importantissimi come il leader del Pkk, Ocalan, e l’editore Carlo De Benedetti. Dunque i soldi non gli dovrebbero mancare.
In trasmissione A Non è L’Arena, Giletti ha invitato l’ex magistrato Luigi Saraceni, che a difesa della figlia Federica ha detto: «Mia figlia non è più la ragazzaccia di prima». Ha ragione la Santanchè: «Vergogna». L’ex toga Luigi Saracenti, fondatore di Magistratura democratica aveva infatti dichiarato: «Cosa ne facciamo di una persona che ha commesso il reato numero uno, la buttiamo in una discarica, le diciamo vai a fare la prostituta? Come risolviamo il problema della sopravvivenza di una persona in queste condizioni?». Secondo l’ex giudice, la figlia sarebbe ben disposta a rinunciare all’assegno. Ma la vergogna resta. Intatta.