Si stanno ammazzando sulle tasse: la manovra rinviata a domani

14 Ott 2019 19:54 - di Redazione

Non ci riescono e rinviano, la manovra economica dovrà attendere ancora qualche ora per andare a Bruxelles. Il governo Conte, per le liti interne alla maggioranza ha dovuto ripiegare su un ulteriore rinvio del consiglio dei ministri. Si farà domani sera alle 21 dopo un’altra giornata di attesa. Si stanno ammazzando sulle tasse da infliggere agli italiani.

La tensione tra i partiti ormai è a mille con un particolare attivismo di Renzi e dei suoi con la rabbia del Pd che non ne può più.

Le liti sulla manovra

Cuneo fiscale solo per i lavoratori o anche per le imprese? Quota 100 da bloccare subito o alla fine del triennio?

Il M5S ha ricominciato ad agitare l’arma del salario minimo. E alle imprese colpite Di Maio e compagnia propongono di destinare come forma di compensazione una parte del taglio delle tasse sul lavoro alle aziende. Il che rischierebbe di comportare inevitabilmente una riduzione del già scarso “aumento” in busta paga per i lavoratori dipendenti.

Stessa baruffa sui residui della legge Fornero, con quota 100. Matteo Renzi non ne vuole più sapere e siccome dice di non volere nuove tasse spara la richiesta di abolire direttamente quota 100. Poi ai nuovi esodati racconterà lui che cosa ha combinato.

Gualtieri a caccia di quattrini

Secondo il quotidiano Milano Finanza, per andare incontro alle richieste di Renzi, il ministro Gualtieri avrebbe promesso maggiori risorse per il cuneo fiscale e aperto alla possibilità di una stretta sulle finestre per il pensionamento con quota 100, per risparmiare 5-600 milioni ed evitare qualche tassa. Tra le possibili misure previste nella manovra anche una nuova stretta sui giochi e l’aumento delle accise sul tabacco. Infine, nella legge di bilancio sarebbe possibile accogliere la misura sull’abolizione dei superticket a partire dal 2020, proposta dal ministro Roberto Speranza e auspicata anche dai Cinquestelle.

La sensazione che pretende la riunione di domani sera dei ministri è quella della brutta sorpresa per i contribuenti.

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