Siria, i turchi usano napalm e fosforo contri i civili. Come fece l’Isis incolpando Assad
Siria, napalm e munizioni al fosforo bianco sarebbero stati utilizzati dalle forze turche nella offensiva nel nord-est del Paese. A denunciarlo è l’amministrazione autonoma curda in una nota. Se si sottolinea come Ankara abbia fatto ricorso alle armi vietate a causa della resistenza incontrata nella città di Ras al-Ayn. “L’aggressione turca sta usando tutte le armi disponibili contro Ras al-Ayn – si legge -. Di fronte all’evidente fallimento del suo piano, Erdogan sta ricorrendo ad armi che sono vietate a livello globale come fosforo e napalm”. I medici della regione di al-Jazeera, nell’amministrazione autonoma curda nella Siria nordorientale, confermano. Hanno rivolto un appello a tutte le organizzazioni umanitarie e alle Nazioni Unite perché convincano la Turchia a mettere fine all’offensiva. La direzione sanitaria della regione curdo siriana afferma che ci sono centinaia di feriti nelle zone di Ras al-Ain e Tal Tamer. Inoltre il personale medico non è in grado di raggiungerli a causa dei bombardamenti turchi. I medici siriani sottolineano inoltre che decine di civili sono feriti in modo grave e che sono in pericolo di vita.
Siria, i curdi: i turchi usano armi non convenzionali
Anche l’alleanza curdo-araba delle Forze democratiche siriane (Fds) ha accusato le forze turche di aver usato “armi non convenzionali”. “Sospettiamo l’utilizzo di armi non convenzionali sulla base dei report che riceviamo dalle città assediate”, ha denunciato su Twitter il portavoce Fds. “Invitiamo le organizzazioni internazionali ad inviare le loro squadre per indagare su alcune ferite provocate dagli attacchi – ha aggiunto Bali -. Le strutture mediche nel nord-est della Siria non hanno esperti dopo il ritiro delle ong a seguito dell’invasione turca”.
La Germania ha riempito la Turchia di armi
Le esportazioni di armi dalla Germania verso la Turchia nei primi otto mesi del 2019 hanno raggiunto il valore di 250,4 milioni di euro. È la somma più alta dal 2005, anche con i restanti 4 mesi dell’anno ancora mancanti. Lo scrive la Dpa, citando dati forniti dal ministero dell’Economia di Berlino. Lo scorso anno le vendite di armi ad Ankara hanno raggiunto i 242,8 milioni, valore che ha fatto della Turchia il primo importatore di armi tedesche. Il numero di nuovi permessi concessi dal governo tedesco su esportazioni nel settore della Difesa verso la Turchia è salito quest’anno per la prima volta in tre anni. Al 9 ottobre, il governo aveva dato luce verde al trasferimento di materiale bellico del valore di 28,5 milioni. Ossia più che nell’intero 2018 (12,9 milioni di uro). Il ministro degli Esteri Heiko Maas ha annunciato che non verranno concessi nuovi permessi su equipaggiamento militare utilizzabile da Ankara nella sua offensiva in Siria.