Siria, l’invasione turca è cominciata: colpiti civili. E Putin avverte Erdogan
Siria, è cominciata l’invasione a turca della Siria. Erdogan ha informato Putin dell’avvio dell’intervento militare. La comunicazionne in un colloquio telefonico. Lo ha reso noto il portavoce Dmitry Peskov. Della telefonata avevano già parltao fonti turche. Il presidente russo, da parte sua, ha sollecitato Erdogan a valutare la situazione a fondo per non rischiare di far saltare il processo di pace in Siria. Nei giorni scorsi si è parlato di una cautela russa riguardo all’iniziativa turca. Il presidente turco aveva però ricevuto un sostanziale via libera dal presidente americano Trump, al quale aveva rivelato il piano di invasione.
“Gli aerei da guerra turchi – annunciano da parte loro i curdi- hanno iniziato ad eseguire raid aerei su zone abitate da civili. C’è un panico enorme tra gli abitanti della regione”. Lo ha scritto su Twitter il portavoce delle Forze democratiche della Siria (Fds), Mustafa Bali.
Civili in fuga da Ras al-Ayn, nel nord del Paese La denuncia arriva dal Rojava Information Center, che diffonde informazioni sul nordest della Siria. Su Twitter il Rojava Information Center pubblica immagini che mostrano furgoncini carichi di persone, per lo più donne e bambini. “Le foto del Rojava Information Center mostrano civili in fuga e l’impatto degli attacchi dell’artiglieria turca contro i quartieri abitati dai civili a Sere Kaniye” (Ras al-Ayn), si legge nel tweet.
L’offensiva odierna è la terza dei militari turchi in Siria dal 2016 dopo le operazioni Scudo dell’Eufrate e Ramoscello d’ulivo. Quest’ultima è scattata nel gennaio 2018 nell’enclave curda di Afrin. Entrambe le operazioni sono state lanciate con l’obiettivo dichiarato di eliminare la presenza dell’Isis dalle zone di confine tra Siria e Turchia, ma le offensive hanno colpito anche i curdi. Il governo di Ankara considera come “terroristi” legati al Pkk i miliziani curdi siriani delle Unità di protezione del popolo (Ypg), che gli Usa hanno sostenuto in funzione anti-Isis.