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Svolta in stile C.S.I per il giallo di Angela Stefani: il luminol rivela il sangue in salotto

Cronaca - di Redazione - 23 Ottobre 2019 - AGGIORNATO 23 Ottobre 2019 alle 15:13

Finisce in carcere l’ex convivente di Angela Stefani, la 48enne mamma bolognese, ma residente a Salemi (Trapani), scomparsa dal 21 gennaio. I Carabinieri hanno arrestato Vincenzo Caradonna, di 47 anni, sul quale gravava fin da subito il sospetto che potesse aver ucciso la compagna e poi averne occultato il cadavere. L’uomo non aveva mai denunciato la scomparsa della donna. Lo aveva fatto, invece, il 5 febbraio, il suo ex compagno, Rosario Scianna, e che aveva puntato il dito subito contro Caradonna.

Scena del crimine ricostruita in stile C.S.I.

Caradonna, originario di Salemi, è ora accusato di omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere e detenzione di ordigni esplosivi. Secondo gli inquirenti, Angela Stefani sarebbe stata uccisa in casa al termine di «una violenta lite» con «almeno sei fendenti». L’uomo ne avrebbe poi fatto sparire il corpo. La svolta è arrivata dopo i risultati del Ris dei Carabinieri, che grazie al luminol hanno scoperto oltre 30 macchie ematiche nel salotto della casa della coppia. Non solo, grazie a una tecnica del Ris, i carabinieri sono riusciti anche a eseguire uno studio della scena del crimine e individuare i possibili punti di origine delle tracce ematiche.

Uccisa con almeno «sei colpi inferti con violenza»

È così emerso che Caradonna avrebbe ucciso la compagna scomparsa con «almeno sei colpi inferti con violenza». «All’interno del soggiorno c’è stata una violenta lite tra i due – hanno spiegato all’agenzia di stampa Adnkronos – e Caradonna dopo averla uccisa ha cercato di bonificare l’ambiente. Ma le decine di macchie di sangue sono rimaste e sono state scoperte grazie al luminol». Gli investigatori avviarono le indagini subito dopo la denuncia della scomparsa, ascoltando testimoni, utilizzando intercettazioni e impiegando i cani molecolari e gli elicotteri per la ricerca del corpo in un raggio di 300 ettari di terreno. Intervennero anche i vigili del fuoco per ispezionare una ventina di pozzi. Fino alla svolta del luminol.

Il caso di Angela Stefani finito anche a “Chi l’ha visto?”

Del caso si era occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto?, che aveva provato a intervistare Caradonna. In quella occasione intervenne anche il suo legale, Melchiorre Palermo di costruzione mediatica del “mostro” e recriminando contro il «gossip mediatico e popolare che dipinge il mio assistito come una persona violenta».

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di Redazione - 23 Ottobre 2019