Trieste, rapinatore straniero in Questura spara agli agenti uccidendone due
Trieste, conflitto a fuoco di fronte alla Questura dove due persone armate hanno fatto fuoco contro gli agenti ferendone due a morte e uno di striscio a una mano.
Le notizie al momento sono molto frammentarie. La sparatoria sarebbe avvenuta poco prima delle 17 tra via del Teatro Romano e via di Tor Bandena. Nella zona erano scattati alcuni controlli dopo che era stato lanciato l’allarme su due persone che si aggiravano armate in prossimità della Questura di Trieste.
Dai primi accertamenti i due uomini, due fratelli stranieri, di cui non è nota ancora la nazionalità, avrebbero tentato una rapina stamattina. Poi, uno dei due avrebbe fatto fuoco contro i due agenti. I due poliziotti si trovavano all’interno di una volante della polizia di Stato di fronte alla Questura di Trieste i cui uffici affacciano sia su via di Tor Bandena sia su via del Teatro Romano.
Trieste, il conflitto a fuoco
Nel conflitto a fuoco l’altro fratello sarebbe rimasto ferito.
Il Piccolo riporta che i testimoni hanno parlato di numerosi colpi d’arma da fuoco che hanno seminato il panico tra la gente che era in strada. Sul posto è intervenuta un’ambulanza e la strada è stata chiusa al traffico, protetta da un cordone di sicurezza. Una testimone ha parlato di sei colpi di arma da fuoco sentiti. Un altro ha visto gli agenti correre dentro la questura.
Secondo una prima ricostruzione il rapinatore si sarebbe recato alla Questura di Trieste accompagnato dal fratello e, a un certo punto, avrebbe sfilato la pistola a un agente facendo poi fuoco e colpendo i due poliziotti rimasti gravemente feriti e che poi sono deceduti.
A quel punto i colleghi dei due agenti feriti avrebbe risposto al fuoco scatenando il fuggi fuggi delle persone presenti. Nel conflitto a fuoco sarebbe rimasto ferito il fratello del rapinatore portato, poi, in ospedale con una ambulanza.
Nella classifica dei tassi di criminalità, Trieste era al 31° posto nel 2014.
Idue fratelli dominicani, si dice con regolare permesso di soggiorno, erano in Questura per accertamenti avendo rubato uno scooter. Le pistole le hanno strappate ai due agenti.
Se fossero rimasti a Santo Domingo ( paese non in guerra ) e non a Trieste i due poliziotti sarebbero ancora vivi .
Sicuramente il funzionario che ha rilasciato i due permessi di soggiorno ha agito secondo ciò che la Legge consente.
Ed allora chi sono i coglioni che hanno fatto questa Legge ?!
Come vivevano, dove abitavano, dove lavoravano i due delinquenti ?! Erano forse a ns carico tramite la Caritas o l’ ICS , che ci riempiono la città di stranieri afgani, pakistani, iraniani e sudamericani adottando il sistema dell’ospitalità diffusa ?!
Con aumento di atti criminosi, pestaggi, furti, stupri e spaccio di droga.
E purtroppo con questo governo di pagliacci la situazione peggiorerà.
Trieste, città tranquilla, sta diventando un ricettacolo di criminalità organizzata. Che centri qualcosa l l’immigrazione incontrollata? R.i.p. agenti
Soccorso rosso è già in azione, non sia mai che un santo immigrato , magari un compagno che sbaglia debba finire in prigione e poi cosa avrà mai pensato qualche gentile bolscevica “altri due di meno” e c’è un oste comunista che ha già affermato “ma guarda questi imbranati di poliziotti si son fatti fregare”. Matto, insano di mente? Massimo Tartaglia nel 2009 tentò di spaccare la testa a Berlusconi, fu dichiarato COMPLETAMENTE INCAPACE DI INTENDERE E VOLERE dal GUP, oggi è libero da tempo e lavora come addetto alla manutenzione del verde! In precedenza c’era stato tale Pietro Cavallero, anarchico comunista che faceva rapine per giustizia sociale, come disse al processo seguito ad una strage per le vie di Milano. Soccorso rosso tentò la via della pazzia ma allora non gli andò bene e si fece 20 anni. Altri tempi. Staremo a vedere ma non mi aspetto nulla, penso che il rosso mucchio selvaggio ci porterà diritti al default.
Ma perché quando vengono uccisi degli agenti o cittadini italiani non si dice subito la nazionalità del delinquente se stranieri? Se fosse italiano direbbero subito nome e cognome l’informazione non è libera