Uruguay al voto. Dalla sinistra al potere stagnazione e insicurezza: favorito il centrodestra

27 Ott 2019 19:53 - di Redazione
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In Uruguay è giorno di elezioni. Ammontano a tre milioni e mezzo gli elettori che in queste ore si stanno recando alle urne per l’elezione del nuovo presidente e del nuovo Parlamento. Dopo 14 anni di potere ininterrotto, la sinistra rischia la sconfitta la conseguente cacciata dal governo. I sondaggi indicano infatti un testa a testa tra l’ex sindaco di Montevideo, il 62enne Daniel Martinez, candidato alla presidenza dal Frente Amplio (Fa), la formazione al governo, e il 46enne senatore Luis Lacalle Pou, del Partido Nacional (Pn) di centrodestra. Alle loro spalle, l’economista Ernesto Talvi, del Partido Colorado, di ispirazione liberale, seguito dal nazionalista di destra Guido Manini Rios, di Cabildo Abierto.

In Uruguay i progressisti al governo da 14 anni

Il Frente Amplio durante la campagna elettorale ha rivendicato i progressi ottenuti sul fronte della giustizia sociale e le riforme di carattere progressista che hanno portato l’Uruguay ad essere considerato una delle società più egalitarie dell’America Latina. Tuttavia, molti elettori sembrano delusi dalla attuale situazione economica di stallo e dalla crescente criminalità. Proprio su questi due temi  ha fatto leva il centrodestra. Secondo i sondaggi, nessuno dei candidati in lizza è in grado di tagliare il traguardo al primo turno. Martinez totalizza infatti il 40 per cento, mentre Lacalle Pou naviga intorno al 30.

Possibile ballottaggio il 24 novembre

Resta quindi probabilissima l’ipotesi del ballottaggio. In tal caso, gli uruguaiani tornerebbero al il prossimo 24 novembre. E qui s’annida il pericolo per la sinistra al governo. Infatti il Frente Amplio ha poche possibilità di espandersi nel secondo turno. Non così per il candidato del centrodestra. Lacalle Pou ha infatti ottime possibilità di pescare nell’elettorato liberale di Talvi, dato al 13 per cento, e anche in quello di Manini Rios, che lì qualcuno ha definito il Bolsonaro dell’Uruguay. In un messaggio rivolto agli elettori, il presidente uscente Tabaré Vázquez ha sottolineato che «la democrazia in Uruguay è molto forte e dobbiamo proteggerla di fronte ai rischi esistenti». Gli uruguaiani voteranno anche per un referendum che propone riforme costituzionali per incrementare il meccanismo della sicurezza nel Paese con la creazione di una Guardia nazionale integrata da membri dell’esercito che svolgeranno compiti di ordine pubblico.

 

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