Alluvione di Firenze, la città ricorda. Oggi l’Arno è più sicuro. Ma il numero delle vittime non si saprà mai
Alluvione di Firenze, 4 novembre 1966. Non si è mai saputo il numero esatto delle vittime. E mai si saprà. Ma domani, lunedì 4 novembre, la città di Firenze ricorda il tragico evento dell’alluvione dell’Arno del 4 novembre 1966, che provocò ingenti danni. Compresa un’immensa ferita al patrimonio artistico. La ricorrenza del 53° anniversario, che dal 1994 è organizzata dall’Associazione Firenze Promuove prevede numerose cerimonie che inizieranno fin dalla mattina.
L’alluvione nella memoria di tutti i fiorentini
In occasione del 53esimo anniversario dell’alluvione, apre anche la mostra multimediale “Arno sicuro. Pulito. Da vivere”. In programma dal 4 al 21 novembre presso gli spazi espositivi Carlo Azeglio Ciampi (Via de’ Pucci 16) e Zap – Zona Aromatica Protetta (Vicolo di Santa Maria Maggiore 1). Per tre settimane Firenze ospita una serie di eventi, incontri e occasioni per sapere cosa e quanto è stato fatto in questi anni per rendere l’Arno un fiume sicuro e pulito. Ovviamente nella memoria di Firenze resterà indelebile la data del 4 novembre del 1966 quando iniziò l’alluvione che commosse e mobilitò il mondo. E lo sorprese con l’arrivo degli ”Angeli del fango” da tutta Italia. La mostra è dedicata a tutto questo. Nelle sale espositive la grande mostra multimediale con l’installazione scenica firmata dal regista teatrale Giancarlo Cauteruccio. Con un’ampia documentazione visiva e materiale sullo stato di salute dell’Arno. Immagini, video, foto, progetti che hanno già trasformato il fiume e che ancora lo cambieranno nei prossimi anni. Esposta anche una serie di video di registi e videomaker che in questi anni hanno raccontato il fiume da diverse prospettive. Numerosi gli incontri organizzati con la partecipazione di amministratori, esperti e tecnici da tutta Italia.
Numerose cerimonie per ricordare le vittime
Alle ore 11, presso l’Oratorio Santa Maria delle Grazie (lungarno Diaz 6) si celebrerà la Santa Messa. Sarà presieduta dall’inviato speciale del cardinale Giuseppe Betori, monsignore Marco Domenico Viola, vicario episcopale per la Carità. Seguirà un corteo dall’Oratorio fino al centro di Ponte alle Grazie aperto dal Gonfalone e con la partecipazione dei Volontari della Misericordia. Alle ore 12 dal centro del Ponte alle Grazie benedizione del fiume Arno, e lancio della corona d’alloro del Comune in ricordo delle vittime. Nel pomeriggio, consiglio comunale con l’apertura dei lavori dedicati al ricordo delle vittime dell’alluvione, che sarà effettuata dal Presidente di Firenze Promuove Franco Mariani, Con l’intervento del Capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli e del segretario dell’Autorità di Bacino dell’Appennino settentrionale Massimo Lucchesi. Dalle ore 11 alle 22 ingresso gratuito al Museo del Novecento in Piazza Santa Maria Novella.
“Il numero dei morti non torna, non furono solo 35”
Il presidente di Firenze Promuove Franco Mariani ha ricordato “l’attività svolta dai tanti volontari che da tutto il mondo giunsero a Firenze, e chi meglio della Misericordia, con gli oltre suoi 700 anni di vita, può degnamente rappresentare il mondo del Volontariato. Pensiamo solo a quanto la Misericordia fa con i suoi volontari nel distribuire generi alimentari, come durante l’alluvione. a tutte quelle famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Ma ancora di più punteremo quest’anno l’attenzione sul fatto che il numero delle vittime non può più essere limitato ai 35 nomi stilati dalla Prefettura. Rimasti poi nascosti fino al 2006 quando, per la prima volta, detti loro un nome e un cognome raccontando anche come morirono. Gli studi di quest’ultimi anni, condotti assieme al collega Mattia Lattanzi, hanno dimostrato come i numeri non tornano. I morti furono molti di più. Lo affermò anche il cardinale Silvano Piovanelli quando intervenne alle cerimonie nel 2011”.