Anche lo ius soli fa litigare Pd e M5S. Zingaretti: «È in agenda». Grillini: «Sconcertati»

17 Nov 2019 17:30 - di Mariano Folgori

Non bastano i guai dell‘Ilva e dell’acqua alta. Arriva anche lo ius soli a far litigare Pd e M5S. A innescare  l’ennesima polemica nel governo è una dichiarazione di Zingaretti. «Ci battiamo perché al più presto si rivedano i decreti Salvini, dentro questo governo come scelta di campo. Ci batteremo con i gruppi parlamentari per far approvare lo ius culturae e ius soli, certo che lo faremo». Il segretario Pd lo dice chiudendo la convention del suo partito a Bologna.

Non si fa attendere la replica del M5S. «C’è mezzo paese sott’acqua e uno pensa allo ius soli? Siamo sconcertati. Preoccupiamoci delle famiglie in difficoltà, del lavoro, delle imprese. Pensiamo al Paese, già abbiamo avuto uno che per un anno e mezzo ha fatto solo campagna elettorale. Noi vogliamo pensare a lavorare». Lo affermano fonti del MoVimento. In questi casi vuol dire che l’attacco proviene dall’alto.

S’accendo subito una mischia. Nella quale si butta Andrea Orlando. «A molti esponenti dei 5Stelle sembrerà impossibile. Ma noi riusciamo a pensare anche due cose nello stessa giornata».  vicesegretario Pd, interpellato al telefono sulle parole pentastellate.

Poco prima aveva fatto sentire la sua voce anche Matteo Salvini. Contro Zingaretti era infatti partito il fuoco di sbarramento leghista. «Siamo pronti a dare battaglia, dentro e nfuori il Parlamento, per fermare lo ius soli ed evitare che si cambino i Decreti Sicurezza. #governoclandestino».

A questo punto però la controffensiva del leader della Lega diventa inutile. Pensano già, i soci di governo  giallorosso, a farsi male da soli. La “scelta di campo” evocata dal segretario piddino è quantomai inopportuna. Il “campo” dello ius soli è davvero un campo minato. E in questo periodo può fornire una ulteriore occasione per far esplodere una maggioranza tenuta insieme solo dalla paura del voto. Ma, se continua così, sia del Pd sia del M5S, rimarrà ben poco quando finalmente si andrà alle elezioni.

 

 

Commenti

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  • Alberto Lazzari 18 Novembre 2019

    Peccato che l’ex ministro Orlando durante il suo mandato non abbia pensato alla riforma della Giustizia.