Rivolta per il latte: indagati 150 pastori sardi
Sono circa 150 gli avvisi di garanzia arrivati ad altrettanti pastori sardi per il blocco della strada statale 131 “Carlo Felice” all’altezza di Abbasanta (Oristano) del febbraio scorso, nei primi giorni della protesta. Lo fa sapere il quotidiano la Nuova Sardegna.
Gianuario Falchi, uno degli allevatori che è stato delegato al tavolo ministeriale delle trattative, conferma la notizia all’Ansa. Falchi ora è finito nel registro degli indagati della Procura di Oristano per manifestazione non autorizzata, violenza privata aggravata in concorso e danneggiamento aggravato in concorso. “Dopo otto mesi arrivano le denunce e non le soluzioni e questo non aiuta di certo – rivela lo stesso Falchi – nel frattempo si deve convivere con un annata che è un disastro e con queste nuove spese legali per difenderci da un accusa che, secondo me, è infondata”. “Abbiamo ricevuto la solidarietà di tutta Italia e l`unico che non ha capito cosa significava quella protesta e quanto è stato difficile gettare il latte è lo Stato. Sembra quasi che non ci sia più la possibilità di reclamare i propri diritti”.
La protesta dei pastori per il prezzo del latte
La base dello scontro, come già in passato, è il prezzo pagato dagli industriali ai produttori per un litro di latte di capra e pecora. Secondo i pastori, questa cifra è insostenibile e non riesce a coprire nemmeno le spese vive di produzione. E questo potrebbe spingere alla chiusura le 12mila aziende del settore in Sardegna.
Nella primavera scorsa c’erano state molte manifestazioni. Blocchi stradali, manifestazioni e fiumi di latte versati sulle strade della Sardegna. I pastori dell’isola per settimane hanno portato avanti una protesta eclatante. Hanno chiesto un prezzo equo del latte ovicaprino, la materia prima che producono. I consorzi di lavorazione industriale la pagano meno di 60 centesimi. I manifestanti hanno imbiancato di latte piazze e vie di comunicazione (coinvolgendo anche i calciatori del Cagliari). Hanno assaltato diverse cisterne per il trasporto del latte, hanno bloccato le strade (motivo per cui alcuni di loro risultano ora indagati).