Campidoglio, impazza il toto candidati. Rampelli frena e avverte: “A Roma il primo partito è FdI”
Il direttore del Tempo Franco Bechis, in un lungo articolo pubblicato su Formiche.net, ha concentrato le sue attenzioni in particolare su Fabio Rampelli, dovendo comunque rilevare che lui “preferisce tenersi alla larga dai pronostici”. “Io sindaco? È una domanda ricorrente. Per fortuna non lo chiedono solo a me”, ha risposto Rampelli a Bechis, il cui pezzo è stato rilanciato anche dalla pagina Facebook 7Colli, che – come si evince anche dal nome – è attentissima alle questioni romane. Secondo Bechis, che riporta i “rumors”, il vicepresidente della Camera sarebbe “in cima alla lista della Meloni”. “Non è sfuggito ultimamente l’attivismo del Gabbiano. Coordina i lavori del partito per la riforma per Roma, e adesso è entrato nell’Osservatorio parlamentare per Roma, il think tank bipartisan che sarà presentato lunedì prossimo e presieduto pro tempore dall’azzurro Maurizio Gasparri“, si legge ancora nell’articolo, nel quale si riferisce che “Rampelli per ora si limita a tracciare un identikit (poco leghista) del prossimo primo cittadino“.
Rampelli: “Siamo il partito leader a Roma”
“Se qualcuno ha veramente a cuore gli interessi di Roma e vuol essere credibile – ha chiarito Rampelli a Formiche.net – si occupa prima delle elezioni comunali di dotarla di poteri speciali e risorse adeguate. La Capitale deve produrre un reddito adeguato e avere delle royalties sui beni culturali esattamente come la Basilicata ha delle royalties sul petrolio”. E rispetto al fatto che i poteri speciali sono indigesti al Carroccio? “Chi non ha questa sensibilità commette un grave errore”, ha sottolineato l’esponente di FdI, per il quale questa è ormai “una discussione passata”. “Tutte le capitali hanno uno status giuridico particolare, spero che nessuno voglia tornare indietro su una conquista trasversale su cui convergono quasi tutte le forze politiche. Perfino Bossi era d’accordo”, ha proseguito Rampelli con quello che appare come un chiaro riferimento a Salvini. L’invito all’alleato leghista, dunque, è a “non affrontare il problema in modo campanilistico. Roma non deve competere con gli altri comuni d’Italia, ma con Parigi, Londra, Berlino, Madrid, Bruxelles, e in questa battaglia ha bisogno dello Stato italiano”. “I leghisti sono presenti a Roma da tempo, aspettiamo di sentire le loro idee. Noi – ha concluso Rampelli – siamo e restiamo il partito leader a Roma”.
Per me Rampelli è il candidato giusto a ricoprire la carica di Sindaco di Roma. Ha tutte le caratteristiche, anche culturali – se non ricordo male è architetto -, per dimostrare al mondo intero come si amministra la nostra Capitale per farla diventare di nuovo Caput Mundi.
Sono anche certo che lui abbia anche una grande visione di ciò che dovrebbe rappresentare Roma che ha urgente bisogno di queste personalità e non di pastori e/o pastorelli.