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C’era una volta l’Ilva. C’era una volta la politica. Adesso abbiamo Conte

C’era una volta l’Ilva. C’era una volta la politica. Adesso abbiamo Conte

Economia - di Francesco Storace - 7 Novembre 2019 - AGGIORNATO 7 Novembre 2019 alle 10:23

Se ne vanno anche loro, i “salvatori” dell’ex Ilva. ArcelorMittal non ci sta. I patti erano altri e stavolta in fumo se ne vanno i diritti di quattordicimila lavoratori, diecimila del colosso siderurgico e quattromila dell’indotto. Crolla la già residua credibilità dell’Italia. La catastrofica condotta del governo, con l’incredibile botta al cosiddetto scudo penale, ci costerà quasi un punto e mezzo di Pil. Ci vorrà una legge speciale per destinare il reddito di cittadinanza a Taranto e a tutte le città che ospitano-ospitavano il gigante dell’acciaio….

Se la questione ex Ilva finisce così, Conte deve sparire subito dall’Italia. E con lui i suoi ministri pasticcioni che mettono sul lastrico le realtà industriali della Nazione. Come quella Bellanova che la notte approva emendamenti devastanti e il giorno dopo li rinnega. O quei Cinquestelle che odiano qualunque forma di crescita e ce la fanno subire solo perché Zingaretti e il Pd avevano terrore delle elezioni. I parlamentari non volevano perdere il loro, di lavoro, lo perderanno gli operai.

Hanno approvato lo spazzaimprese per l’ex Ilva…

Avevamo capito che dopo i guai prodotti dalla vecchia gestione dell’industria siderurgica, soprattutto a Taranto si sarebbe riusciti a trovare un compromesso tra lavoro e ambiente: diritti da mettere assolutamente assieme. Se finisce così come pare, non ci sarà il lavoro e tantissimi abitanti della città pugliese creperanno di fame. Senza lavoro, se ne va anche la salute.

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Ci sono 3 commenti

  1. Dino parrone ha detto:

    mi sa che non ci hai capito un cazzo…

  2. eu7yZnsfvR ha detto:

    Non c’è solo l’ Ilva, anche la ex FIAT ha ridotto la produzione delle auto di lusso nell’area di Torino, la META’ esatta dell’ anno scorso, di solito lo si fa prima di ridislocare e non è finita perché a tale punto di terrorismo economico ciò che accadrà non è ancora immaginabile. Eppure non demordono, perché secondo il pensiero unico la colpa di tutto non è la loro ma dell’opposizione che semina odio. Un tempo si chiamava opposizione e basta, oggi sono fascisti razzisti, follie al punto che il buon Di Pietro direbbe “che ci azzecca?” . Eppure c’è una fetta di popolo che crede in quelle amenità, nel fascismo e altre balle, crede che l’ecologia, roba troppo seria per lasciarla in mano ai bambini saputelli, si governi con qualche piazzata , un paio di slogan e le tasse! Il film che stiamo vedendo in questo autunno anniversario dell’era giacobina, è da spavento, speriamo che finisca presto.

7 Novembre 2019 - AGGIORNATO 7 Novembre 2019 alle 10:23