Domani Fdi a Milano per celebrare Berlino. Ne parla Carlo Fidanza
Carlo Fidanza, Fdi, trent’anni da quella sera a Berlino.. ora lei è il Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo ma venti anni fa fu tra i promotori della prima grande manifestazione celebrativa del 9 novembre. Che effetto le fa?
È vero, con i ragazzi di Azione Giovani ci inventammo un concerto in Piazza Duomo a Milano e un comitato che chiamammo “Oltre ogni muro”, riprendendo lo slogan stampato su un bellissimo manifesto del Fronte della Gioventù. E ci unimmo l’idea del 9 novembre come Festa dell’Europa. Volevamo insieme ricordare un evento che aveva segnato la storia, raccontare l’idea di un’Europa diversa da quella che sulle macerie di quel Muro si stava costruendo ma anche dare a tutti gli italiani una ricorrenza che non fosse strumentalizzata dalla sinistra.
E da quelle iniziative cominciò il percorso che ha portato all’istituzione del Giorno della Libertà…
Proprio così, pochi anni dopo – nel 2005 – la maggioranza parlamentare di centrodestra approvó quel provvedimento che è poi rimasto in buona parte disatteso, soprattutto nella parte che riguarda i momenti di approfondimento nelle scuole. Se non fosse stato per l’impegno di Fdi nemmeno quest’anno il Ministero dell’Istruzione avrebbe scritto alle scuole di celebrare il Giorno della Libertà.
Tre giorni per scrivere la parola comunismo
Senza contare che ci sono voluti tre giorni per convincerli a inserire la parola “comunismo” nel testo della mozione. Sono sempre gli stessi.
Ecco appunto… eppure buona parte della sinistra italiana non si richiama più da tempo all’esperienza comunista.
Si ma la loro è una forma mentis. Hanno sostituito l’internazionalismo con il globalismo, l’Unione Sovietica con l’Unione Europea, la lotta di classe con la dittatura finanziaria, il proletario con l’immigrato, le femministe con le lobby Lgbt, l’oro di Mosca con l’Euro di Francoforte. E se ti opponi al loro mainstream cercano di chiuderti la bocca. Altro che Commissione Segre.