Don Biancalani vuole pure cantare Bella Ciao a messa. Ma stavolta la diocesi lo “bastona”

21 Nov 2019 19:06 - di Redazione
biancalani

«Anche Vicofaro non si lega. Nessun dialogo con chi fomenta odio. Al termine della Messa la Domenica canteremo Bella Ciao». Don Massimo Biancalani, il prete immigrazionista e anti Salvini della provincia di Pistoia, è stato preso da grande entusiasmo per la moda delle sardine. Così grande che, nonostante non sia nuovo a uscite inopportune, stavolta sembra proprio aver superato il segno. La sua decisione di annunciare “urbi et orbi” la nuova scaletta dei canti liturgici ha, infatti, suscitato di nuovo non poche perplessità e polemiche. E, di nuovo, è intervenuta la diocesi, che già aveva accolto con “freddezza” la decisione del parroco di trasformare la chiesa – proprio la chiesa, non la canonica – in un dormitorio per immigrati.

Il «biasimo» della diocesi per don Biancalani

Con una nota ufficiale la diocesi ha espresso apertamente «biasimo» per l’annuncio. «Quanto pubblicamente dichiarato da un presbitero di questa diocesi sui social in questi giorni – si legge nel comunicato della Curia pistoiese – ci chiama a dire con molta chiarezza che in chiesa, nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia, come del resto il buon senso dovrebbe già far capire».

Dal parroco «comportamento provocatorio»

«Alla manifestazione pubblica di una posizione non corretta in campo ecclesiale – prosegue la nota della Diocesi – purtroppo non si può che rispondere con un’altra pubblica e netta presa di posizione di biasimo nei confronti di un comportamento provocatorio assolutamente inopportuno e oltretutto controproducente, che arriva dopo ripetuti richiami a una maggiore attenzione all’uso dei social».

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