E’ morto Raymond Poulidor, l’eterno secondo di un ciclismo d’altri tempi
E’ morto oggi a Saint-Leonard-de-Noblat, nel centro della Francia, all’età di 83 anni, il campione ciclistico Raymond Poulidor. Lo ha annunciato la radio France Info, citando il direttore del Tour de France, Christian Prudhomme. Poulidor era ricoverato in ospedale da ottobre. Durante l’ultimo Tour de France, che aveva comunque seguito, era apparso molto provato.
Strana la vita. Popolarissimo in Francia, grande scalatore, Poulidor era noto però come “l’eterno secondo”, non avendo mai vinto il Tour de France e non avendo neppure mai indossato la maglia gialla nonostante avesse corso la Grande Boucle dal 1962 al 1976. Resta, tuttavia, ancora oggi, il corridore che più volte ha conquistato il podio della corsa. Si aggiudicò solo la Vuelta 1964, la Milano-Sanremo 1961, la Freccia Vallone 1963.
“Raymond Poulidor non c’è più. I suoi exploit, il suo brio, il suo coraggio rimarranno incisi nei ricordi. ‘Poupou’, maglia gialla per sempre nel cuore dei francesi”, ha scritto su Twitter il presidente Macron. Amatissimo nell’epoca d’oro del ciclismo – gli anni Sessanta, l’inizio dei Settanta – Poupou era ancora molto vivo tra gli appassionati di ciclismo. E’ stato prima l’anti-Anquetil e poi l’anti-Merckx. Due fenomeni contro i quali lui dava tutto. Ma loro vincevano e a lui toccava puuntualmente la parte del “perdente di successo”. Un po’ una metafora della vita.