Esplosione ad Alessandria, il proprietario della cascina ha confessato: «Non volevo uccidere…»
«Vi era quindi lo spazio per una qualche segnalazione che noi pensiamo avrebbe potuto evitare la tragedia. Questa è la valutazione che abbiamo fatto noi», ha aggiunto il procuratore. «A fronte di ciò il Vincenti ha ribadito che non aveva nessuna volontà omicida. E questa segnalazione non l’aveva fatta perché sconvolto dal un gesto che era andato al di là delle sue intenzioni».
Esplosione ad Alessandria, cosa disse il proprietari0
L’uomo, nelle ore concitate del dramma, si era mostrato affranto. «Perché è successo? Non lo so o meglio penso per pura e semplice invidia», le sue parole all’Adnkronos. «Negli anni ho subito diversi atti dolosi. Non siamo mai stati ben acquisiti da quel paese da quando ci siamo trasferiti».
«Siamo una famiglia un po’ riservata. Forse per questo non abbiamo mai avuto grossi rapporti con il vicinato. Con il paese in particolare proprio mai, ma con i vicini niente al di là del saluto». Però – aggiungeva – «ci sono una serie di situazioni che ho chiarito bene. Ieri (il 5 novembre, ndr.) poi sono riuscito con i carabinieri a dare un filo logico a tante situazioni che si sono verificate da quando eravamo lì a Quargnento. E sono venute fuori due o tre ipotesi», precisava. «È da ieri sera che verso lacrime, che cerco di capire».
E ancora: «Sto vivendo in modo drammatico, sono distrutto da dolore per questi tre ragazzi che sono morti sotto le macerie di casa mia dove abbiamo vissuto in armonia e amore tanti begli anni». «L’abbiamo fatta per viverci dentro tutta la vita», spiegava Vincenti parlando della casa distrutta. «E invece è diventato un luogo di morte. Quando ci sono andato, ho visto una scena non potrò mai più togliermi dagli occhi».