Finalmente il caso Occhionero non è più solo questione di Fdi. Anche La Verità rompe il silenzio

14 Nov 2019 10:01 - di Francesco Storace

Non è solo una notizia il caso Occhionero. Ma uno scandalo, una vergogna. Una deputata che assume il portaborse che ora è in carcere per mafia con un contrattino da cinquanta euro al mese dovrebbe starsene lontana dal Parlamento. Fdi solleva il caso e a sinistra si indignano con Donzelli e non con la riverita signora che con il suo voto sostiene il governo dai banchi di Italia Viva.

Arriva il coraggio de La Verità di Belpietro

I direttori dei giornali non se ne accorgono. Ma adesso il caso ha finalmente eco. Ci pensa il coraggio di Maurizio Belpietro a sbattere in prima pagina l’onorevole che nessuno vuole disturbare, a partire da Renzi, Boschi, Giachetti, i più suscettibili sul tema. In un lungo articolo di Fabio Amendolara si racconta di un’interrogazione della Occhionero – tirata fuori da Donzelli in Aula – sul carcere di Tolmezzo. Lì era detenuto Filippo Guttadauro, cognato di Matteo Messina Denaro. La deputata era andata in quel luogo tanto lontano dal natìo Molise in compagnia del suo assistente a cinquanta euro mensili, Antonello Nicosia. E poco dopo chiese al governo, per iscritto, lumi sulla condizioni di detenzione degli ospiti della struttura. Ebbene, gli avvocati di Guttadauro denunciano lo Stato per associazione a delinquere – sì, avete letto bene – e opponendosi alla ovvia richiesta di archiviazione della Procura, tirano fuori, come “prova”, l’interrogazione della Occhionero.

Mafia e politica, silenzio e omertà sul caso Occhionero

Anzi, una interrogazione riveduta e corretta, persino con una data diversa. Ma quel testo e quella firma non sono irrilevanti. Tutto questo, denunciato durante i lavori della Camera, provoca un pandemonio e La Verità lo racconta con dovizia di particolari. Qual è il motivo – lo chiediamo per l’ennesima volta – che porta tutti a tacere? Non solo i grillini, in altri casi più “sensibili” alle questioni di mafia e politica. E non solo la politica. Ma anche i giornali. Da onestà onestà a omertà omertà?

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