La Cina vuole imbavagliare Fratelli d’Italia su Hong Kong. L’ira della Meloni: “Il governo reagisca”
La Cina commette una grave interferenza e pretende di dettare al nostro Parlamento la linea da seguire sugli scontri di Hong Kong. Ecco l’arrogante comunicato dell’ambasciata di Pechino. “Joshua Wong ha distorto la realtà, legittimato la #violenza e chiesto l’ingerenza di forze straniere negli affari di #HK”, ha detto il portavoce dell’Ambasciata Cinese. “I politici italiani che hanno fatto la videoconferenza con lui hanno tenuto un comportamento irresponsabile”. E’ quanto si legge in un tweet dell’ambasciata cinese in Italia dopo la conferenza a palazzo Madama organizzata da Fratelli d’Italia e Radicali con la videoconferenza con Joshua Wong.
Fra i promotori Adolfo Urso (Fratelli d’Italia), Laura Harth (Partito Radicale), Giulio Terzi di Sant’Agata (Ambasciatore). E con la partecipazione tra gli altri di Enrico Aimi (Forza Italia), Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d’Italia), Valeria Fedeli (Partito Democratico), Fabio Rampelli (Fdi) Lucio Malan (Forza Italia), Federico Mollicone (Fratelli d’Italia), Manuel Vescovi (Lega).
Meloni: intollerabile atteggiamento della Cina
Pronta la replica dei patrioti. “Intollerabili le dichiarazioni del portavoce dell’Ambasciata cinese in Italia sull’iniziativa ieri in Senato, anche da Fratelli d’Italia, con Joshua Wong, uno dei leader della protesta di Hong Kong. Siamo allibiti dall’arroganza e dalla sfrontatezza con le quali la rappresentanza diplomatica di Pechino si è permessa di censurare l’iniziativa di alcuni parlamentari italiani definendola ‘irresponsabile'”. Lo dichiara Giorgia Meloni, leader di Fdi. “Fratelli d’Italia chiede ufficialmente ai presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati di far sentir subito e forte la voce del Parlamento italiano. A difesa del sacrosanto diritto di deputati e senatori di esprimere le proprie idee e organizzare le iniziative che desiderano. Chiediamo al Governo italiano, e segnatamente al ministro degli Esteri Di Maio, di convocare immediatamente l’ambasciatore cinese. Ricordandogli che l’Italia è uno Stato democratico, a differenza del regime liberticida cinese”.
Delmastro: la Cina non ci intimidisce
”Secondo l’Ambasciata cinese io sarei tra quei parlamentari di Fdi che ha tenuto un comportamento irresponsabile. Se l’Ambasciata cinese ritenesse di poter fare indebite pressioni o peggio nei miei confronti e dei colleghi di Fratelli d’Italia, consiglio di non perdere tempo. Dedichino più utilmente le loro energie a Di Maio e ai pentastellati. Noi di Fratelli d’Italia siamo uomini e donne di altra pasta. All’ambasciatore cinese regalerò la prossima settimana una copia della Costituzione italiana. Per fargli conoscere principi quali libertà di opinione ed espressione politica che, a queste latitudini, non sono merce di scambio…. neanche per la via della Seta”. E’ la replica del deputato di Fdi, Andrea Delmastro, alla nota dell’ambasciata cinese.
“Sia convocato l’ambasciatore cinese”
Interviene il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli. “Le dichiarazioni del portavoce dell’ambasciata cinese sono inaccettabili. Non ci ridurranno al silenzio. Mi auguro che i presidenti di Senato e di Camera, Casellati e Fico, si pronuncino quanto prima a tutela della libertà dei parlamentari italiani. Non possiamo essere oggetto di intimidazioni. Chiediamo l’immediato intervento del ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio. Non esiste il principio dell’ingerenza negli affari interni quando la libertà viene conculcata. O quando i cittadini vengono bloccati alle frontiere o ridotti in schiavitù nei campi di lavoro, quando le libertà civili vengono soppresse. E se la potenza responsabile di questi atti è la stessa che sta tentando di colonizzare economicamente l’Italia e l’Occidente, siamo pronti a difendere la nostra libertà con ogni mezzo. No, non ci fate paura”.
“Ci aspettiamo una nota ufficiale del Ministero degli Esteri a tutela delle prerogative del Parlamento italiano. Se hanno osato tanto è perché pensano che l’Italia sia ormai sottomessa”. È quanto ha scritto su Twitter il senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso, promotore della iniziativa violentemente censurata dall’Ambasciata cinese.
”Il presidente della Camera batta un colpo e difenda immediatamente i deputati della Repubblica italiana dal pesantissimo attacco del portavoce dell’ambasciata cinese. Roberto Fico ha il dovere e l’obbligo di stigmatizzare un simile affronto e di riaffermare con forza, quale garante della dignità, delle prerogative e della sovranità degli eletti dal popolo. E il principio inviolabile della nostra libertà d’espressione”. Lo afferma Francesco Lollobrigida, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. “Ci aspettiamo quindi -aggiunge- una immediata e dura presa di posizione da parte della presidenza di Montecitorio. Forse in Cina, dopo tanti e discutibili incontri intercorsi con i più alti vertici del M5S, credono che in Italia siano tutti disposti a soddisfare le loro richieste. Fratelli d’Italia sicuramente no”.
Terzi: un insolente condizionamento
“Un insolente condizionamento alla nostra libertà di espressione”. Così, su Twitter, l’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri, commenta su Twitter la “condanna” dell’ambasciata cinese. Terzi, che presiede il Comitato globale per lo Stato di diritto, aggiunge altro. “Si tratta di un inaccettabile tentativo di censurare la nostra libertà di espressione. Devono imparare a non farlo, nemmeno a casa loro”.
Scalfarotto e Fico: difendiamo il Parlamento italiano
Sulla vicenda è intervenuto il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto: “A nessun governo o ambasciata straniera è dato di attaccare il Parlamento italiano. Il governo è sempre a disposizione per discutere i rapporti bilaterali ad ogni livello, ma non può che respingere con fermezza ogni ingerenza nella vita democratica del nostro Paese”. E il presidente della Camera Roberto Fico giudica irrispettose le parole dell’ambasciata cinese: “Difendo e difenderò sempre il diritto dei parlamentari di esprimere le proprie opinioni e i propri giudizi politici. Le parole dell’ambasciata cinese rispetto alla conferenza stampa cui hanno preso parte esponenti politici e l’attivista Joshua Wong sono profondamente irrispettose”.
rompere le relazioni diplomatiche e commerciali con i bastardi comunisti di pechino.