Le sardine rimosse come CasaPound frignano qualche ora e poi Facebook le riabilita….
Frignano le sardine per Facebook. E miracolosamente tornano online.
Ma che bravi questi giovani compagnucci, quelli che azzannano l’opposizione e mai chi governa. Guarda caso hanno strillato per qualche ora alla censura sul social di Mark Zuckerberg, perché era sparita la loro pagina principale su Fb. Detto fatto, il tutto è durato qualche ora in notturna e da stamane ricominciano con i loro messaggi contro il sovranismo e qualunque cosa possa dar fastidio al Pd.
Il brivido della censura
Anche le sardine hanno così assaporato il brivido della rimozione di pagine sulla rete. Anche loro – paradossi della storia – trattati come quei birbanti di CasaPound e i vari militanti di destra. Ma a tempo limitato però.
Che cosa sarà successo per cancellare temporaneamente i supporter di una sinistra che grazie a loro può occultare le bandiere di cui si vergogna, a partire dall’Emilia Romagna? Siccome costoro odiano e non poco, arrivando persino a teorizzare il no al diritto di essere ascoltati per le forze sovraniste, sono andati troppo in là.
Facebook corre ai ripari (solo per loro)
E come fanno lorsignori con le pagine riconducibili al pensiero di destra – che certo non nega il diritto a manifestare – sono partite decine di segnalazioni. I padroni di Facebook sono rimasti vittime essi stessi delle loro manie censorie e hanno attivato con i loro infernali algoritmo il precipizio della sardine dal social network. Le rapide proteste in salsa rossa hanno riabilitato i nipotini prediletti di Romano Prodi e sono così rispuntati a galla.
Il che non cambia certo le giornate delle persone normali, né il loro umore. Sappiamo bene, ormai, da che parte sta mister Zuckerberg, ma non è un motivo per arrendersi. Censure di serie A e censure di serie B. Pazienza, e anzi fa molto sorridere lo strepitare delle sardine che sembravano ad un passo dalla cottura in padella. Tranquille, per ora vi siete salvate dai manicaretti.
Le sardine sono scese in piazza perchè non vogliono che si parli di Bibbiano. Sanno bene cosa significa parlare di Bibbiano in Emilia Romagna sotto elezioni regionali.
Quei bambini maltrattati e venduti non possono essere dimenticati.Bisogna scendere in piazza, protestare in difesa di quei bambini, dei loro genitori che si sono visti portare via
i loro figli,accusati di abusi infamanti.
Facebook, fa politica di sinistra, blocca sempre gli stessi, non è per niente corretto.