L’esercito di Israele uccide altro leader Jihad. E da Gaza piovono 250 missili

13 Nov 2019 14:13 - di Redazione
L'esercito di Israele

Secondo il portavoce, Hamas non è ancora stato coinvolto nei combattimenti. Ma “la situazione è fragile”. Per questo l’esercito ha preso di mira posizioni che la Jihad potrebbe usare per uccidere civili. “Non stiamo attaccando Hamas. Gli obiettivi della Jihad Islamica che colpiamo non sono al centro di Gaza City. Questo perché comprendiamo che stiamo camminando su una corda tesa. Non vogliamo uccidere civili che potrebbe portare Hamas a unirsi al combattimento”.

L’esercito israeliano è quindi impegnato a raccogliere informazioni sui bersagli della Jihad Islamica nella Striscia di Gaza. “Abbiamo una banca dati abbastanza ricca degli obiettivi della Jihad Islamica e continueremo a preparare opzioni aggiuntive, sia difensive che offensive”, ha affermato Zilberman. Mentre l’esercito israeliano afferma di non volere che la situazione si intensifichi in un’operazione militare all’interno della Striscia di Gaza, questa mattina c’è stato un piccolo aumento nello schieramento di truppe lungo la barriera di confine di Gaza. L’esercito israeliano ha quindi affermato che il 90 per cento dei missili lanciati dalla Striscia e diretti verso le aree residenziali sono stati intercettati. Dal sistema di difesa missilistica Iron Dome. Dei razzi non intercettati, il 60 per cento è caduto in aree non abitate.

22 morti nei raid 

Intanto continua a salire il bilancio delle vittime, iniziato con l’uccisione del leader della Jihad Islamica, Baha Abu al-Ata. Secondo quanto comunicato su Twitter dal portavoce del ministero della Sanità di Hamas, Ashraf al-Qudra, da ieri mattina 22 persone sono morte e 69 sono rimaste ferite nell’enclave palestinese

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