Migranti, Lamorgese non tocchi i decreti sicurezza. Convegno di Fratelli d’Italia
Migranti, Lamorgese non tocchi i decreti sicurezza. No alle modifiche che li renderebbero inutili. E’ quanto emerso dal convegno “Mediterraneo e Rotta Balcanica: strategie di contrasto all’immigrazione clandestina”. Un’iniziativa del gruppo di Fratelli d’Italia al Senato e del sito d’informazione ‘Difesa Online’.
Dal convegno è emersa inoltre la necessità di “un piano Marshall dell’Europa per l’Africa, se si vuole invertire la rotta dell’immigrazione e dare al nostro continente un nuovo futuro”.
All’incontro sono intervenuti il capogruppo al Senato di FdI, Luca Ciriani, il presidente Aiad, Guido Crosetto, il generale Marco Bertolini, il giornalista Gian Micalessin, Tiziano Ciocchetti di ‘Difesa Online’, Elda Turco Bulgherini, docente di diritto della navigazione, con moderatore Federico Castiglioni di ‘Difesa Online’.
“E’ inaccettabile – ha dichiarato Ciriani – che il ministro dell’Interno ed il governo cambino la linea politica sull’accoglienza e sui porti chiusi. Ci opporremo con fermezza a modifiche che rischino di rendere l’Italia un immenso campo profughi. La nostra linea è sempre la stessa ed è incentrata sulla severità che parta dal blocco navale. E che deve interessare anche la rotta balcanica che coinvolge Trieste, troppo sottovaluta in questi ultimi anni”.
Migranti, rivedere gli accordi con la Libia
Elda Turco Bulgherini ha detto che “con la modifica del decreto sicurezza il ministro Lamorgese va ad inficiare l’intensità del provvedimento. Inoltre con la modifica si crea confusione sul ruolo del ministro dell’Interno con quello dei Trasporti. Infatti, mentre il secondo ha competenza sulle navi e sul mare, andando a decidere se chiudere o aprire un porto, il primo ha competenza sullo sbarco ed ecco perché una nave Ong può entrare nel porto ma poi non può far scendere gli immigrati. In qualche modo si ridimensiona molto il provvedimento, rendendolo più blando. Ed è anche necessario, vista la particolare criticità della situazione che riguarda il fenomeno migratorio, riformulare il memorandum d’intesa con la Libia per far sì che vi sia un’assunzione di responsabilità che non deve essere lasciata sulle spalle dell’Italia ma deve essere condivisa da parte di tutta l’Unione Europea”.
Secondo Guido Crosetto, “lo Stato si fa facendo lo Stato. Dobbiamo considerare gli scafisti per quello che sono, e cioè non solo dei criminali ma dei nemici. E per combattere questo nemico occorre fare accordi, stare se necessario su cento tavoli per arrivare a determinare le condizioni per consentire agli africani di restare in Africa e impedire le loro partenze che in molti casi rappresentano per gli immigrati la loro tomba in mare. Anche per questo è necessario che il nostro Parlamento e il nostro governo attenzionino l’Unione Europea sul fatto che la Cina sta penetrando in Africa mentre l’Europa non sta facendo nulla”.