Minacce e insulti sui social. Assegnata la scorta alla Segre. Rampelli: “Isoliamo gli imbecilli”
Troppe minacce e insulti sul web. E lo striscione di Forza Nuova esposto durante un incontro pubblico. Da oggi la senatrice a vita Liliana Segre avrà la scorta. È stato il prefetto di Milano Renato Saccone a decidere di assegnare la tutela all’ex deportata ad Auschwitz, che avrà due carabinieri che la accompagneranno in ogni suo spostamento. La notizia è stata pubblicata dai principali quotidiani milanesi.
Da oggi Liliana Segre è sotto scorta
La scelta di affidare la scorta alla Segre è stata presa durante il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è tenuto ieri. Sugli insulti e le minacce sulla rete ricevuti dalla senatrice a vita la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta allo stato contro ignoti. A occuparsene è il Dipartimento antiterrorismo.
Duecento insulti social al giorno
Gli insulti alla senatrice a vita, vittima e simbolo dell’Olocausto, sarebbero arrivati al “ritmo assurdo” di 200 al giorno, scrive oggi Repubblica. Che dà la notizia di un incontro a Milano con la Segre sul tema dell’odio razziale. “Dal Binario 21 ad Auschwitz. Il linguaggio dell’odio”.
Rampelli: isoliamo gli imbecilli
Bipartisan la solidarietà della politica, dal M5s al Pd a Fratelli d’italia, da Forza Italia a Italia Viva. Tra i primi a commentare Matteo Salvini. Che ha sottolineato la gravità ell’escalation di atteggiamenti ispirati all’odio dell’avversario. «Anche io ne ricevo quotidianamente», ha però voluto aggiungere. Fabio Rampelli sottolinea la necessità di togliere ogni alibi agli «imbecilli che seminano qualunque forma di odio». Per questo propone al Parlamento di mettere da parte ciò che divide centrodestra da centrosinistra. E votare subito una «mozione di impegno solenne contro antisemitismo e razzismo». Il vicepresidente della Camera ha ricordato di essere al fianco della senatrice a vita «in tutte le battaglie che sta portando avanti da una vita intera».
Basta con gli scontri ideologici
Solidarietà alla Segre è stata espressa anche dalla candidata leghista alla presidenza della Regione Emilia Romagna. «Mi farà piacere stringerle la mano in Senato – ha detto Luciana Borgonzoni – l’epoca delle contrapposizioni ideologiche deve finire,. Ancor più se sfocia in violenza, anche verbale. Lasciamoci alle spalle il buio del ‘900, senza dimenticarne gli orrori».
La sinistra grida al clima di odio
La notizia ha avuto grande eco. A sinistra i commenti sono tutti improntati alla denuncia di un crescente sentimento di odio razziale che vivrebbe il Paese. E che, parola di Walter Veltroni, sarebbe figlio di un «clima assurdo di demagogia, di populismo, di luoghi comuni, di banalità». Per la viceministra all’Istruzione Anna Ascani è «davvero incredibile che una donna di 89 anni, che ha vissuto già l’orrore di Auschwitz, debba vivere sotto scorta. A questa deriva di intolleranza bisogna reagire».