Ministro Bellanova, per quanto tempo pensa di poter prendere in giro impunemente gli italiani?
Ma a che titolo Teresa Bellanova pensa di poter prendere in giro gli italiani? Arrivata a depositare le natiche in Consiglio dei ministri, crede che questo sia sufficiente per sparare baggianate ogni giorno?
E’ davvero triste leggerla, quasi ogni giorno, sulla crisi della siderurgia. “Il governo intervenga per impedire la perdita di circa 20mila posti di lavoro”. Si può dire che è davvero fastidioso che un ministro dica ai giornali quello che dovrebbe fare il governo di cui è membro? Ci stanno prendendo in giro ormai a cadenza quotidiana, hanno offerto ad ArcelorMittal lo strumento per scappare e adesso raccontano balle. Se stai in consiglio dei ministri non fai opposizione. Lo sa la Bellanova che lo scudo fiscale è stato tolto col voto di fiducia dal governo di cui fa parte? Se ne è accorta?
La Bellanova ci ricorda il governo Prodi…
Questo guaio dell’ex Ilva lo avete combinato tutto voi e avete la faccia tosta di promettere che riaggiusterete ciò che avete sfasciato. E’ un problema di credibilità del sistema Italia quello che avete provocato con le vostre sconsiderate norme antiimprese. E ora ci rimetteranno proprio quei lavoratori che ministri come Teresa Bellanova fingono di voler difendere dalle pagine dei giornali. Una magra figura potremmo definirla se non dovessimo poi temere le solite accuse di una sinistra che perde voti e pure il senso dell’ironia.
Ma ministri di tal fatta ricordano troppo quel governo dell’unione di Prodi che capitolò miseramente. C’erano addirittura ministri che scendevano in piazza contro il loro esecutivo. Oggi i renziani di Italia Viva, domani i grillini, prima o poi arriveremo al patatrac. Però, se restano asserragliati a palazzo Chigi a rimetterci sarà l’Italia, che non ne può più delle loro buffonate.
Ministro Bellanova, se proprio ha qualcosa da dire, lo faccia in Consiglio dei ministri e non sul Corriere della Sera. L’Italia ha bisogno di fatti e non delle solite chiacchiere ad uso e consumo di qualche sondaggista a cui chiede aiuto.