Muro di Berlino: le celebrazioni in Germania vissute dalla delegazione di FdI (video)
L’amicizia con la berlinese Eva
“Nel 1971 il cancelliere Brandt permette ai berlinesi dell’ovest di muoversi dall’altra parte del confine. Elena e Eva si ritrovano, sono diventate forti come donne. Sognano di avere una vita con un muro alle spalle, un pensiero coltivato per tanto tempo e che finalmente inizia a prendere forma. Il 14 Febbraio del ’73 tutto si compie, Elena passa il confine e parcheggia sotto casa di Eva, trovando una porta a cui non può bussare. La porta è sigillata, qualcuno è arrivato prima di lei. Mentre fugge, una macchina la costringe a fermarsi. Elena tira fuori il passaporto italiano, ma non basta. Elena verrà imprigionata con l’accusa di traffico di persone. Uscirà, provata nel fisico, solo grazie al pagamento di un riscatto versato dalla Repubblica Federale nel 1976. La stessa cosa anche per Eva, l’anno dopo”.
Prima della caduta del Muro di Berlino
“Quando nella fatidica notte a cavallo tra il 9 e il 10 novembre del 1989 si aprirono i primi varchi nel muro, e una folla di berlinesi orientali si riversò nella parte ovest della città, iniziarono a spirare i primi venti di libertà. Nel 1989 avevo 19 anni e festeggiavamo al Pantheon con i turisti tedeschi la Caduta. Non celebriamo solo una data ma cerchiamo di trasmettere cosa è stato il Muro per il ‘900”.
Il Muro di Berlino raccontato dagli intellettuali
“Non è possibile spiegare il 9 novembre senza spiegare prima la rivolta del fiero popolo ungherese del ’56 che resistette perfino ai carri sovietici, poi la Primavera Praghese e i cantieri di Danzica, dove nacque Solidarnosc e le parole e i gesti di Giovanni Paolo II, i moti di Charta 77, i dissidenti, dai più conosciuti come Solženicyn al nostro compagno di battaglie e artista Demetrescu, dissidente romeno responsabile della diaspora, che osò sfidare il regime comunista con la sua arte. Abbiamo organizzato, conclude Mollicone, una mostra per celebrare l’evento, “Addio maledetto Muro”. Qui è esposta anche una sua opera: “Muro di Caino”, di onore proprio alla dissidenza”.