«Non rompete i cogl***ni: il capo è Di Maio»: Grillo salva Giggino e smentisce tutti i retroscena
Dopo annunci e strombazzamenti, il fatidico incontro Grillo-Di Maio c’è stato. E il buon Giggino, accerchiato. Che annaspa da tempo con l’acqua alla gola, si lancia in un ultimo tentativo di galleggiare ancora un po’. E chiede un salvagente a Grillo. Ormai Di Maio è troppo isolato. Contestato. Scaricato dai colleghi parlamentari e amici movimentisti che, dopo averlo ostracizzato, lo vorrebbero veder cacciato. Inviso alla base. Bersagliato da dissidenti e oppositori. E, soprattutto, sconfessato dagli elettori che hanno fatto chiaramente capire, e non solo sulla piattaforma Rousseau, come un possibile accordo di desistenza col Pd alle elezioni in Emilia Romagna non fosse ben visto. Ma quando il bubbone, incistato da troppo, sta per esplodere, ecco che interviene Grillo. Vola Roma. Riceve il suo delfino nell’hotel che lo ospita come sempre e, tra un caffè e una foto, affida a un banale giro di parole la risoluzione della diatriba. «Luigi Di Maio? Lavora 25 ore al giorno – interviene a gamba testa il padre nobile del M5S – e non può essere sostituito per nessuna ragione. Anzi va sostenuto». Poi l’endorsement finale: «Io ci sarò di più e gli darò una mano»…
L’aiutino da casa di Grillo a Di Maio: «Luigi va sostenuto»
Dunque, come ampiamente annunciato, il capo politico del M5S Luigi Di Maio e il garante e fondatore del Movimento, Beppe Grillo, si sono incontrati questa mattina a Roma. I due – si legge in una nota – hanno discusso a lungo del nuovo corso governativo del M5S apertosi a seguito delle politiche del 2018. «Non possiamo essere gli stessi di prima, dobbiamo guardare avanti con grande entusiasmo» hanno sottolineato. Tutto passato allora? Il mal di pancia degli elettori. I nervosismi dei colleghi grillini. Le divergenze coi dissidenti? Con Grillo “siamo d’accordo su tutto, sono smentite le leggende metropolitane di questi giorni”, ha dichiarato Di Maio ai giornalisti al termine dell’incontro all’hotel Forum. Del resto, Beppe Grillo ritiene che ”Luigi Di Maio, sia «una persona che deve poter decidere e fare scelte importanti. Un referente ci vuole».
«Non possiamo essere gli stessi di prima»: nuovo contratto di governo
Soprattutto in una fase critica, come quella che sta affrontando il M5S, rispetto alla quale Grillo e Di Maiosi sono confrontati anche questa mattina. Discutendo a lungo del nuovo corso governativo del M5S apertosi a seguito delle politiche del 2018. «Non possiamo essere gli stessi di prima, dobbiamo guardare avanti con grande entusiasmo» hanno sottolineato i due all’unisono. Convenendo sull’ipotesi di avanzare la proposta di un nuovo contratto di governo «a partire da gennaio». Un nuovo inciucio, magari sempre con il Pd di Zingaretti, mirato a finalizzare «progetti ambiziosi e di alto livello», annunciano con squilli di tromba i vertici pentastellati. Con lo scopo di «intervenire su tematiche fondamentali del nostro Paese e non solo come il clima».
Il programma per l’immediato futuro: brevi cenni sull’universo…
E giù con i classici brevi cenni sull’universo: dal «salario minimo, al reddito universale», passando per «intelligenza artificiale, energia, infrastrutture». Secondo il capo politico M5S e il garante, del resto, «il mondo è già cambiato». Questo «è un momento di grande entusiasmo», e il futuro bisogna progettarlo insieme. E insieme al Pd. E alla faccia della volontà elettorale della maggioranza degli italiani, sembra essere sottinteso…