Rampelli: Italia fanalino di coda dell’Europa. È la “descrescita infelice” del governo rossogiallo
7 Nov 2019 18:23 - di Redazione
Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia, interviene sui conti pubblici. “Il rapporto della Commissione europea sui nostri conti pubblici è un altro schiaffo all’Italia”, dice Rampelli. “Il nostro Paese è l’ultimo per crescita all’interno dell’Unione europea. Economia in stallo, non ci sono segnali significativi di ripresa, la stima sul Pil 2019 rimane ferma al +0,1%, tagliata invece quella sul Pil 2020 (da +0,7% a +0,4%). Il mercato del lavoro è fermo al palo e la scarsa produttività mette a rischio i posti di lavoro. Il tutto a fronte di un debito pubblico destinato paurosamente a salire – nel 2019 al 136,2% e nel 2020 al 136,8% – come paventa Bruxelles. Complimenti al governo rossogiallo. L’esecutivo con una legge di bilancio senza investimenti ma con tante tasse ha avuto una lungimiranza catastrofica. Ci ha consegnato per prossimi anni un’Italia che non cresce, anzi, come volevano i 5 stelle, che decresce senza esserne però felice”.
A Rampelli fa eco Giovanni Toti
A Rampelli fa eco il governaore della Liguria Giovanni Toti. L’Europa non cresce, l’economia rallenta ovunque e l’Italia con lo 0,1% di aumento del Pil è il fanalino di coda del continente. E il futuro è ancora più nero: Ilva in bilico, automobile in crisi, centinaia di vertenze aperte per stabilimenti che chiudono”. Lo ha scritto il governatore della Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook commentando le stime sul Pil del Paese per il 2019. “Bisogna riportare l’Italia e l’Europa sulla rotta giusta – sottolinea Toti – mentre c’è chi continua a navigare sereno verso gli scogli, per inconsapevolezza o peggio malafede. Credere nell’impresa, premiare il merito, cancellare migliaia di leggi vessatorie, radere al suolo la burocrazia, investire e soprattutto aprire cantieri. Questa è l’unica via”. La ricetta sembra essere comune a tutto il centrodestra. Ma il governo rossogiallo tira diritto tra il falso rigoredei grillini e le politicamente corrette ricette del Pd.