Regionali, la penosa scusa di Di Maio per fare un regalo al Pd: «Ci presentiano dove siamo pronti»
Scappare, proprio come un vero “statista”. La patetica scusa di Luigi Di Maio per tirarsi indietro dalle prossime elezioni Regionali, Emilia Romagna e Calabria in primis. Ad Unomattina il leader del M5S tira fuori una motivazione poco dignitosa per chiamarsi fuori dal giudizio degli elettori: “In questa settimana avremo delle importanti riunioni. Come è sempre stato per il M5S, dove siamo pronti ci dobbiamo presentare”, argomenta Di Maio. “Dove abbiamo delle difficoltà, perché magari i gruppi non sono pronti, perché abbiamo delle difficoltà sul territorio, non c’è nessun problema a dirlo ai cittadini. Noi siamo nelle istituzioni da sei anni, non di più. Siamo una forza politica giovane”. Dribling maldestro.
Lo stridore degli specchi su cui si arrampica Di Maio è assordante. Il fallimento in Umbria, lo sprofondo dei sondaggi, le indicazioni della base, che non vuole vedere alleanze col Pd neanche in cartolina, sono i motivi reali di una ritirata non tanto strategica. I consiglieri regionali di Emilia e Calabria con i quali di Maio ha fatto il punto in questi giorni sono concordi: o si corre da soli o si muore. Il fatto è che, sondaggi alla mano, Anche presentandosi da solo il M5S è in drastico ridimensionamento. L’alleanza moratale con il Pd nell’esecutivo è stata la mazzata finale sulle finalità di un movimento che ormai ha perso il suo Dna.
Ritirarsi in buon ordine “dove abbiamo delle difficoltà” è una presa d’atto tombale. Una motivazione che nasconde malamente il panico assoluto, la perdita della bussola politica.