Sette anni fa ci lasciava Pino Rauti. Isabella, il mondo di Greta, la rete…
Sette anni fa ci lasciava Pino Rauti, indimenticabile figura storica della destra italiana e leader missino. Ne parliamo con la figlia, Isabella Rauti. Che effetto ti fa portare il suo nome in Parlamento, nell’aula del Senato?
“Faccio politica da quando avevo 14 anni ma entro in Parlamento a 56 e mi sento una militante permanente, fiera ed orgogliosa in ogni circostanza di essere figlia di mio padre. L’ingresso in Senato e l’aver riportato il cognome Rauti in un’Aula e in tutta l’attività parlamentare, mi ha dato la sensazione di una rivincita delle idee, del riaffermarsi e confermarsi di una storia familiare che è sempre stata vita politica vissuta ad alta potenza ideale.
Come una tradizione che si rinnova, ”le radici profonde che non gelano”, un’eredità morale che non si disperde. E, anche, la soddisfazione di pensare che mio padre fosse contento non per me ma “di me” e quella, che coloro che l’hanno avversato e combattuto e che magari ancora oggi lo demonizzano e temono la sua memoria, devono fare i conti con me, con la mia presenza e con la mia costante ostinazione politica”.
Onore alla memoria del grandissimo Pino Rauti.
Una figura storica che mi rende orgoglioso di “essere di destra”, una destra dei contenuti, delle tradizioni e del guardare contemporaneamente al futuro.
Questa è la destra a cui dobbiamo lavorare e non farci prendere dalla tentazione delle liti da pollaio con i vari Vauro, Saviano, Lerner etc., persone che posso rispettare come esseri umani ma che, dal punto do vista storico, politico, ideologico e culturale sono irrilevanti.
Onore al grande Pino e grazie Isabella per portare avanti una tradizione così importante.
PM