Tutte le frasi da “incorniciare” dette dal leader delle sardine. Che diventa la barzelletta del web
Contenuti zero. Linguaggio involuto. Toni da santone indiano. Le sardine sono il nulla che avanza. Non è il commento di qualche detrattore del centrodestra ma l’ammissione (ingenua?) dello stesso Mattia Santori, leader del movimento. Anche se lui si schernisce (non c’è un capo, il movimento nasce dal basso).
Parla il leader delle Sardine: riempiamo i vuoti
In una improbabile intervista rilasciata ad Open e rilanciata da Omnibus, il ragazzotto, (32 anni ma non li dimostra) capelli ricci, accento bolognese, si esibisce in una stentata teoria a dir poco cervellotica. «Con l’uso del cervello abbiamo risposto a molte domande inevase e abbiamo dato rappresentanza», dice mister Sardina poco prima della manifestazione di Bologna. A che cosa? Non lo sa nemmeno lui. «È un vantaggio e ci fa piacere – continua – ma segnala un grande problema in Italia: tanta gente non sa chi, come e dove riempirà i vuoti che ha dentro». Quindi si va in piazza, per gioco, per riempire i vuoti esistenziali? E si condisce il tutto con un po’ di sana retorica antisalviniana. Che è un lasciapassare gratis. Non costa nulla, si seducono facilmente i media a caccia di nuovi, o presunti, fenomeni sociali-generazionali. E si riempiono i social.
«Questa piazza ha un contenuto non esplicitato»
«Questa piazza ha un contenuto che non è esplicitato, ma è implicito nelle persone che vengono ». Decisamente contorto il Santoro-pensiero. I giornalisti restano a bocca asciutta. La misteriosa creatura riporta alla mente il famoso Minollo di Troisi. Un presunto animale che in natura non esiste e che il grande attore napoletano descrive attraverso la sua inimitabile mimica. Ma non è finita: «La gente è chiamata a presentare attraverso la creatività e l’uso del cervello a una narrazione politica basata su tutt’altro. Questa è la più grande risposta secondo noi al populismo di destra: riempire di contenuti il cervello per non dover riempire di contenuti falsi la piazza». Narrazione diversa. Creatività. La fantasia al potere? Magari. Nelle parole di Santori non ci sono riferimenti. Né politici. Né culturali. Né sociali. Solo una generica piazza. Di gente che non sa.
A chi gli chiede di quantificare un eventuale peso elettorale delle sardine, risponde ancora più evasivo. I sondaggi parlano di un possibile 15 per cento. La risposta è un capolavoro di non sense. «Credo che questo 15% dovrà essere colto dalla politica che già è in essere. È chiaro che decideranno loro come raccogliere questa eredità, credo che in questo momento perderemmo di credibilità». Loro chi?
«Siamo per una narrativa diversa»
È lui stesso ad ammettere che le sardine non si fanno domande sul futuro. «Perché il presente è abbastanza denso, il nostro obiettivo ora è riempire le piazze di persone reali». Capito? E i tweet delle sardine con Salvini a testa in giù? «In passato abbiamo tutti commesso errori, ora siamo per una narrativa diversa».
Ma l’avete guardato bene? Ma pensate proprio che riesca a tirare fuori qualche parola che abbia una logica? Riguardatelo, bene bene.
Non c’è limite alla imbecillità. Non ci credete? Lui ne è la prova.
E il suo nome era BRUFOLO BILL