Anche la Regione Lazio decide di buttare i soldi per commemorare Nilde Iotti
Ormai è “Iottimania”. Con i fondi di Pantalone. «Non bastavano i duecentomila euro in due anni da parte dello Stato per commemorare – non si sa bene perché – Nilde Iotti». Lo scrive 7Colli sulla sua pagina facebook. «Buona creanza vorrebbe che si evitasse di buttare soldi dei cittadini per celebrare quel Pci che è stato complice – con i suoi esponenti – di quel comunismo le cui atrocità sono state recentemente condannate dal Parlamento Europeo».
Nilde Iotti e Palmiro Togliatti
Nilde Iotti era la compagna di Palmiro Togliatti, «che certo non fu estraneo all’impero rosso e alle sue gesta criminali». Ebbene – continua 7Colli – «ci si mette anche la regione Lazio. Un drappello di consiglieri, tra Pd e Italia Viva – i famosi “centristi – ha presentato un emendamento al bilancio regionale per stanziare – pure dalle nostre parti – un cinquantino. Sì, cinquantamila euro per un anno, ovvero la metà di quanto ci mette lo Stato».
Ai consiglieri “va bene così”
E che cosa c’entrino Roma e il Lazio con l’avventura politica di Nilde Iotti nessuno lo sa. «Ma – si legge ancora – per la consigliera Mattia e le sue colleghe Battisti, Bonafoni, Leodori e Tidei va bene così. Senza interrogarsi affatto sull’opportunità della spesa».
Chissà se hanno pensato pure loro al centenario della fondazione del Pci, come hanno fatto in Parlamento i loro compagni più gettonati, con altri quattrocentomila euro. Magari potevano fare una festicciola pure alla Pisana. «Ma tutto questo non è giusto: i soldi per le loro ricorrenze devono cacciarli di tasca loro e non nostra.
È oggettivamente disdicevole che i quattrini dei contribuenti debbano essere sperperati in questa maniera. Ricordare una signora della politica con i fondi della regione Lazio è roba da Corte dei Conti anche se lo si fa col sotterfugio della legge. Perché è uno spreco».
«Nella scorsa legislatura – e lo ricordiamo proprio perché non siamo fazioso – la regione dimenticò persino di commemorare la scomparsa di Pietro Ingrao, altro comunista, altro presidente della Camera. Eppure era cittadino del Lazio. La Iotti no. Ambedue iscritti anche al Pnf: per la Iotti si ricorderà, con i soldi dei cittadini, questa sua militanza?».