Andreozzi, Cucinotta, Belvedere: intervista collettiva su teatro e politica

22 Dic 2019 11:04 - di Salvatore Bucolo

Zingaro rappresenta il candidato da forgiare per la rivincita delle tre rinnegate. 

Teatro e politica

L’Eva del titolo è l’acronimo delle donne tradite e la commedia sembra incentrata su una controversia di genere; ciononostante questa divertente rappresentazione, più che a una rivendicazione femminista, fa tornare in mente il susseguirsi politico degli ultimi anni, non certamente denso di statisti memorabili

Michela, perché nasce questo spettacolo?

Perché volevo lavorare assieme alle mie amiche, Vittoria Belvedere e Maria Grazia Cucinotta e perché volevo raccontare le donne come sono veramente e non come sono dipinte di solito. Marco Zingaro, invece, è stato preso da mio marito (Massimiliano Vado), che è pure il regista di questa opera teatrale e soprattutto perché è veramente bravo.

Maria Grazia ti emoziona di più il teatro oppure il cinema?

Il teatro all’inizio mi ha fatto tremare le gambe,anche perché non lo avevo mai fatto, ero abituata alla grande emozione del cinema che è diversa. Debbo dire però che adesso il teatro si è impossessato di me e ciò per colpa di queste due mie amiche.

Il calore della Sicilia

Vittoria, cosa ti ha colpito di più della Sicilia?

Il calore, l’umanità, l’affetto della gente, la delicata temperatura che nonostante sia il mese di dicembre ancora ci dà la possibilità di stare a maniche corte e soprattutto i colori fantastici di questa ridente terra di Sicilia.

Michela, in questa commedia si evidenzia la crisi che la società contemporanea sta vivendo?

Si! Vi è la crisi di una famiglia, di una donna che viene lasciata dal marito, una crisi delle Istituzioni.

Maria Grazia, la politica secondo te oggi può migliorare la società oppure pensi che sia proprio quest’ultima la causa della caduta morale in cui viviamo?

La politica negli ultimi 20 anni non ha fatto un grande lavoro e poi a causa dei social le deficienze sono venute fuori e di conseguenza il rispetto istituzionale è venuto meno.

Vittoria, il teatro può avere una valenza educativa?

Assolutamente sì. Il teatro, oggi, lo si usa in pedagogia e serve molto per fare superare nei bambini la timidezza, per farli uscire fuori dalle loro insicurezze.

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