CasaPound, Facebook non si arrende: reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Roma
Facebook ancora contro CasaPound. Il social di Zuckerberg non si arrende. E presenta un reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Roma. I giudici romani il 12 dicembre scorso avevano ordinato, infatti, «l’immediata riattivazione della pagina dell’Associazione di Promozione Sociale CasaPound». Nella sentenza a firma del giudice Stefania Garrisi si parlava di «accoglimento totale» del ricorso. Il Tribunale di Roma aveva inoltre fissato la penale di 800 euro per ogni giorno di violazione dell’ordine impartito, successivo alla conoscenza legale dello stesso. E aveva condannato Facebook alla rifusione delle spese di giudizio, liquidate in 15mila euro.
CasaPound, la sentenza che condanna Fb
Ecco il passaggio della sentenza. «È infatti evidente il rilievo preminente assunto dal servizio di Facebook (o di altri social network ad esso collegati) con riferimento all’attuazione di principi cardine essenziali dell’ordinamento». Come quello «del pluralismo dei partiti politici (49 Cost.), al punto che il soggetto che non è presente su Facebook è di fatto escluso (o fortemente limitato) dal dibattito politico italiano».
Facebook, il reclamo
La disattivazione della pagina ufficiale di CasaPound era avvenuta il 9 settembre scorso. Ora arriva il reclamo di Facebook. «Non vogliamo che le persone o i gruppi che diffondono odio o attaccano gli altri sulla base di chi sono utilizzino i nostri servizi. Non importa di chi si tratti – commenta un portavoce di Facebook – Per questo motivo abbiamo una policy sulle persone e sulle organizzazioni pericolose che vieta a coloro che sono impegnati in “odio organizzato” di utilizzare i nostri servizi. Partiti politici e candidati, così come tutti gli individui e le organizzazioni presenti su Facebook e Instagram, devono rispettare queste regole. Indipendentemente dalla loro ideologia». «Ci sono prove concrete – sottolinea il portavoce di Facebook – che CasaPound sia stata impegnata in odio organizzato. E che abbia ripetutamente violato le nostre regole. Per questo motivo abbiamo presentato reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Roma».
Se volessero davvero contrastare l’odio organizzato, questi signori dovrebbero chiudere bottega: i loro siti riportano commenti malevoli a volontà.
Perché non agiscono così anche con l’opposta parte politica? BOICOTTATE FACEBOOK!!!!!???
Forza casa pound abbiamo bisogno anche di voi per sradicare il comunismo.