Dall’Europa guerra all’alimentare italiano. Regimenti (Lega): “Tutelare i nostri prodotti”
Il cibo italiano non può essere ostacolato dall’Europa ed è necessaria una forte presa di posizione a tutela dei nostri diritti. La polemica è sempre più forte ed è quanto mai urgente intervenire.
In proposito si registra la posizione della Lega al Parlamento di Strasburgo. “L’Unione Europea mette in un angolo il cibo italiano e dichiara guerra ai prodotti ‘made in Italy’. Ne sono esempio l’olio, il prosciutto e il parmigiano”. Ma sono “alimenti noti per essere alla base della dieta mediterranea. Essa, oltre a rappresentare un regime alimentare di qualità è soprattutto un corretto e sano stile di vita”. Lo ha dichiarato l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti (Identità e Democrazia), membro della Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
Minaccia ai prodotti e ai cittadini italiani
“Il sistema Nutri-Score è una minaccia reale per tutti i cittadini italiani – ha aggiunto Regimenti– e bene ha fatto il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, a denunciare il rischio che questa idea. Si banalizza la qualità dei prodotti attraverso l’assegnazione di un colore ad ogni alimento, per dichiararne o meno la bontà, possa rientrare in una futura legislazione europea”.
Europa miope
“L’Ue, purtroppo, è politicamente miope – prosegue l’esponente leghista – e lo dimostra il fatto che ha bocciato la mia proposta di creare a Strasburgo un intergruppo parlamentare per affrontare il problema dell’obesità. Ciò avrebbe permesso di avviare un progetto di studio capace di coinvolgere i migliori esperti del pianeta. E anche con l’obiettivo di provare l’elevata qualità del cibo italiano”.
L’Europa e la causa di tutte le sciagure Italiane, sono decenni ci stanno facendo una guerra commerciale senza precedenti, soprattutto la Germania e la Francia, non hanno mai accettato di avere un potente competitore all’interno dei confini europei, con la scusa del debito pubblico ci hanno distrutto l’economia nazionale, sarebbe meglio che i nostri politici iniziassero a fare prima gli interessi nazionali e poi europei, come fanno tutti gli altri paesi europei