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Una parente di un detenuto urla verso l’auto del ministro tutto il suo disappunto per le condizioni di vita carcerarie a suo dire insostenibili, mentre il corteo delle auto di sicurezza lascia il piazzale dela carcere di Marassi. 9 luglio 2012 a Genova.
ANSA/LUCA ZENNARO
Una parente di un detenuto urla verso l’auto del ministro tutto il suo disappunto per le condizioni di vita carcerarie a suo dire insostenibili, mentre il corteo delle auto di sicurezza lascia il piazzale dela carcere di Marassi. 9 luglio 2012 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

Detenuto sulla sedia a rotelle aggredisce a morsi un agente. La denuncia del Sappe: «Siamo alla frutta»

Cronaca - di Redazione - 28 Dicembre 2019 alle 17:09

È successo di nuovo. Ancora un poliziotto aggredito nell’esercizio delle sue funzioni, e con brutalità, da un detenuto. Stavolta l’agente penitenziario è stato preso a morsi. E in questo caso siamo nel carcere di Marassi di Genova. Ma per il resto, gli estremi del copione violento si ripetono. Inestricabilmente… E il Sappe torna a denunciare accaduto e cause.

Detenuto sulla sedia a rotelle aggredisce a morsi un agente

Un detenuto italiano, costretto sulla sedia rotelle, ha aggredito a morsi un agente del carcere Marassi a Genova. Il detenuto, scrive il Sappe in una nota, ha cominciato dando in escandescenza. e ha proseguito inveendo contro il personale e demolendo una postazione di servizio del piano detentivo. L’intervento immediato dei poliziotti penitenziari di turno è servito ad evitare ulteriori danni alla struttura. E, soprattutto, gli agenti hanno cercato di evitare che il detenuto potesse ferirsi. L’uomo, invece, non si è fatto scrupoli nell’aggredire a morsi un agente, costringendolo a ricorrere alle cure ospedaliere.

La denuncia del Sappe: «Siamo alla frutta»

«Siamo alla frutta», commenta il Sappe denunciando l’ennesima aggressione subìta da un agente. Non passa giorno senza che il Marassi sia teatro di eventi critici che aggravano la condizione di lavoro del personale di servizio. È giunto il momento di rivedere il sistema penitenziario della Liguria, ormai epurato del Provveditorato regionale ed impoverito nella gestione. L’odierno caso di Marassi – prosegue la nota del sindacato di settore – riporta in auge la problematica connessa alla libertà dei detenuti autorizzati a permanere fuori dalle loro celle. E quindi a girare liberi per i reparti detentivi».

Tre evasioni in tre giorni e aggressioni: servono più controlli

«Gli ultimi avvenimenti accaduti nelle carceri liguri devono far ragionare i vertici dell’amministrazione penitenziaria. In Liguria un’aggressione alla Polizia Penitenziaria e tre evasioni in tre giorni avvenute da altrettanti detenuti autorizzati a recarsi in permesso premio e non più rientrati, devono far ragionare sulle modalità di concessione dei loro permessi e sui controlli da effettuare». E infine: «Il sindacato non vuole colpevolizzare nessuno. Ma l’amministrazione penitenziaria non deve, poi, far ricadere sulla Polizia Penitenziaria alcune errate decisioni».

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di Redazione - 28 Dicembre 2019