Fiaccolata per un ragazzo pulito. Il quartiere Appio sfila per ricordare il giovane Luca Sacchi
Fiaccolata per un ragazzo pulito. “Ciao Luca”. Questo era il semplice messaggio su un grande striscione alla fiaccolata per ricordare Luca Sacchi. Moltissime persone hanno partecipato all’iniziativa, che si ès volta in via Macedonia, il quartiere di Luca. Familiari, con in testa i genitori, amici, tutti giovani, vicini di casa, gente del quartiere. Molti indossano la maglietta con lascritta “Ciao Luca”. L’iniziativa, partita dal papà Alfonso e dalla mamma Concetta, tende a conservare pulita la memoria del giovane 24enne, ucciso il 23 ottobre scorso davanti a un pub da un balordo a pistolettate. Luca Sacchi era un personal trainer, un ragazzo sportivo, pulito. Che con la droga non ha mai avuto niente a che fare. Come peraltro hanno pienamente dimostrato le analisi effettuate in fase di autopsia.
Volti commossi, tirati, di persone decise a tutelare la memoria di Luca per sempre. Ma i genitori sono decisi, determinati. E sempre più ombre e dubbi si addensano sulla “fidanzata” di Luca, l’ucraina Anastasiya. Per il padre Alfonso «abbiamo voluto mantenere viva la memoria di Luca, un ragazzo splendido che non meritava una simile fine. Vogliamo che sia ricordato per quello che era, un giovane meraviglioso». La mamma Concetta spera che «anche Anastasia vada in galera. Lei e Princi mi hanno portato via Luca».
Come si ricorderà, il giovane Luca Sacchi fu ucciso il 23 ottobre scorso con un colpo di pistola sparato da Valerio Del Grosso di fronte al John Cabot pub, nel quartiere Appio-Latino, il quartiere di Luca. Luca si trovava in compagnia di Giovanni Princi e a Anastasiya Kylemnyk,. Secondo la ricostruzione degli investigatori, era in corso uno commercio di droga. La ragazza ucraina aveva nello zainetto ben 70mila euro e avrebbe dovuto ricevere 15 chili di droga da Del Grosso e Paolo Pirino, anche loro giovanissimi.
Non è ancora chiaro perché fossero armati. Probabilmente Del Grosso si convinse di mutare il commercio in una pura e semplice rapina. Forse a questo serviva la pistola, a intimidire i tre e rubargli i soldi. Ma Luca Sacchi non era certo tipo da farsi intimidire da un trafficante di droga, anche se armato. E ha reagito, per difendere i suoi amici, da quel ragazzo coraggioso che era. I genitori si dicono convinti, e tutto fa supporre che abbiano ragione, che Luca non sapeva assolutamente nulla del traffico di droga. Magari sarà stato ingannato dalle chiacchiere della ragazza ucraina.